AGI – A meno di due mesi dall’inizio del Festival di Sanremo 2025, Nicola Savino, conduttore e autore televisivo, che in passato ha guidato il Dopofestival e L’Altro Festival, parlando con l’Agi, elogia la trasformazione della manifestazione: “Negli ultimi dieci anni, Sanremo è stato impeccabile. Nessuno avrebbe immaginato che i giovani sotto i trent’anni avrebbero acceso la televisione per seguire in diretta un evento della TV generalista, proprio come si faceva negli anni ’80 e ’90. Il merito va agli ultimi direttori artistici: Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus, che hanno compiuto un’impresa straordinaria”.
Savino, che conosce bene i retroscena del Festival, sottolinea l’importanza dell’autenticità, soprattutto per il Dopofestival: “Negli ultimi quattro anni, con Amadeus, il Dopofestival è stato il Festival stesso. Ma per me il Dopofestival deve essere come un dopo partita: niente di pre-registrato o preparato in anticipo. È fondamentale vivere il momento, ascoltare i protagonisti e scherzare sulla musica, senza una scaletta rigida. Solo cosi’ si cattura davvero l’atmosfera della serata”.
Guardando al panorama televisivo attuale, Savino riflette anche sulle sfide per i giovani conduttori: “Un talento emergente deve innanzitutto amare la TV generalista, la TV dei padri. Solo così potrà comprenderne il linguaggio e trovare un modo per entrare nelle case degli italiani. Ma è una missione quasi impossibile: sotto i 25 anni, la TV generalista quasi non esiste. Il compito dei nuovi conduttori sarà quello di intercettare i loro coetanei e portarli verso questo mezzo”. Infine, una riflessione sui veterani: “Se sono ancora al centro della scena, è perché se lo meritano. Hanno accumulato ‘ore di volo’ che garantiscono loro la fiducia del pubblico. Per i giovani è dura, ma non impossibile farsi strada”.