AGI – L’Italia ‘batte’ la Germania: non si tratta di una partita di calcio, quanto di un dato molto importante, quello del Pil nel II trimestre. L’economia italiana è cresciuta più delle attese: secondo l’Istat, ha registrato un rialzo dello 0,9% su base annua e cioè rispetto al II trimestre del 2023 contro il +0,7% del I trimestre 2024 e oltre le attese di un +0,8%. Su base congiunturale e cioè rispetto al trimestre precedente, l’incremento è stato dello 0,2%: in questo caso, il dato è in linea con le attese. Permane invece la crisi in Germania dove nello stesso periodo il Pil si è contratto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, invertendo la crescita dello 0,2% del trimestre precedente, contro le attese di una crescita dello 0,1%. Su base annuale, il Pil tedesco ha registrato un -0,1% rispetto al secondo trimestre del 2023. Anche in questo caso le previsioni davano una crescita dello 0,1%. “L’economia tedesca è bloccata crisi”: è il commento di Klaus Wohlrabe dell’istituto economico Ifo, all’andamento del Pil della Germania, che si è contratto dello 0,1% nel II trimestre. E il futuro non lascia intravedere nulla di buono: “Non ci si aspetta alcun miglioramento nemmeno nel terzo trimestre del 2024”, ha aggiunto. La Germania, tradizionalmente un motore della crescita europea, è stata l’unica grande economia avanzata a registrare un calo nel 2023, a causa di un’inflazione elevata, del rallentamento della produzione e dal raffreddamento della domanda di esportazioni.
Francia e Spagna meglio dell’Italia
Migliore dell’Italia, invece, è stato il dato di Francia e Spagna. Sempre nel II trimestre, il Pil francese è cresciuto dello 0,3% congiunturale, oltre le attese che prevedevano lo 0,2%. Nel I trimestre era cresciuto dello 0,2%, dopo il +0,1% del IV trimestre 2023. Su base annua il Pil ha registrato un +1,1%, in linea con il trimestre precedente. In Spagna, invece, il Pil ha fatto registrare un +0,8% nel secondo trimestre dell’anno, grazie al dinamismo delle esportazioni e alla solidità dei consumi delle famiglie.
I dati dell’Eurozona
Quanto all’Eurozona, la crescita dell’economia è stata superiore alle aspettative con un aumento dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, oltre le attese degli analisti che si aspettavano un leggero rallentamento allo 0,2%. Questo significa che la ripresa iniziata in inverno e’ proseguita in primavera. Crescono pero’ le preoccupazioni per il resto dell’anno, nonostante l’atteso effetto positivo dei Giochi Olimpici in Francia, proprio per la Germania.
L’analisi sull’Italia
L’Istat spiega che la crescita dello 0,2% “rappresenta il quarto risultato positivo consecutivo dopo la lieve flessione del secondo trimestre 2023. Questa continuità della fase di espansione congiunturale, seppure di lieve entità, si accompagna a un rafforzamento del tasso tendenziale di crescita, pari allo 0,9%. Con questi risultati, la variazione acquisita del Pil per il 2024 si attesta allo 0,7%”. L’attuale stima, di cui l’istituto di statistica sottolinea la natura provvisoria, è dovuta alla crescita del settore terziario che fornisce, dal lato della produzione, un contributo positivo alla crescita del Pil, a fronte di contributi negativi fatti registrare sia da parte del settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia da parte dell’industria. Dal lato degli impieghi si registra un contributo positivo della domanda nazionale al lordo delle scorte e un contributo negativo della componente estera netta.
L’Istat segnala inoltre che il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. Soddisfatta Confesercenti: “I dati confermano l’intonazione lievemente espansiva della congiuntura del nostro paese, evidenziando altresì come la spinta alla crescita continui a provenire esclusivamente dai settori del terziario, con l’industria e l’agricoltura invece in arretramento”.
Per Confcommercio, “risultano confermate le valutazioni sul quadro complessivo. La modesta crescita italiana continua a essere sostenuta quasi esclusivamente dal terziario e dalla domanda interna”, spiega in una nota. “La stagnazione dell’industria sembra proseguire”, evidenzia ancora la confederazione, “mentre cambia il segno del contributo della domanda estera netta: da positivo nel primo quarto a negativo nel secondo. Pesano le persistenti difficolta’ riscontrate nell’economia tedesca (Pil a -0,1% congiunturale)”. Con queste dinamiche, evidenzia la nota, “il raggiungimento di una crescita dell’1% – il target del governo – nell’intero anno, seppure non impossibile, appare non agevole”.