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Nel mirino perché non assunsero parenti dei boss: Luca e Cristian Vigilante, i due fratelli di Foggia contro i clan

Gen 16, 2020

Luca e Cristian Vigilante sono stati vittime di due attentati dinamitardi nel giro di pochi giorni. Ma la loro storia imprenditoriale è stata già segnata dai clan di Foggia negli anni scorsi quando si rifiutarono di assumere i parenti di due malavitosi, oggi a processo.

Luca Vigilante ed il suocero Paolo Telesforo, infatti sono parti offese mentre Cristian Vigilante è testimone nel processo chiamato ‘Decima Azione’ a carico di 29 presunti esponenti della mafia foggiana.

Due dei 29 imputati, Francesco Tizzano ed Ernesto Gatta, per i quali è in corso il processo con rito abbreviato a Bari, sono accusati di un tentativo di estorsione ai danni del centro residenziale ‘Il Sorriso’ di viale degli Aviatori per aver chiesto ‘pizzo’ ed assunzioni, fatti questi confermati agli investigatori da Cristian Vigilante al quale erano state rivolte le richieste estorsive.

Luca aveva partecipato alla marcia di Libera, indetta da Don Ciotti venerdì 10 gennaio dopo gli attentati: “Sono in piazza come tutti i cittadini. Per manifestare contro ogni tipo di mafia. Mi sento un cittadino come tutti e come tutti dico “no” alla mafia”.

Il manager ha confessato che la vita “è cambiata nel senso che c’è una maggiore attenzione e timore, ma si cerca di riprendere la vita di tutti i giorni in maniera normale anche con il supporto delle istituzioni che mi sono molto vicine”.

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