“Si, è vero abbiamo già vaccinato 50mila non residenti. Anzi probabilmente siamo anche oltre”. Appena terminata l’inaugurazione fuori dal centro vaccinale “la Vela”, “una grande tensostruttura allestita in un grande parcheggio del policlinico Tor Vergata, a pochi passi dalla grande incompiuta della Capitale, la Vela di Calatrava, l’assessore Alessio D’Amato ci racconta dell’ultima stranezza generata dalla pandemia: i trasferiti del vaccino.“ Con l’inizio della campagna vaccinale – spiega – ci sono stati tre volte i trasferimenti sanitari temporanei degli scorsi anni”. In pratica, più di 50mila persone, il triplo che in passato, negli ultimi mesi hanno dichiarato di essere domiciliate in Lazio anche se residenti in un’altra regione. Una procedura necessaria per chiedere all’Asl competente il trasferimento sanitario temporaneo e ottenere un medico di base. In questo modo – in virtù di una delibera firmata dal commissario Paolo Figliuolo, pensata quando erano in corso le vaccinazioni degli insegnanti, spesso pendolari tra diverse regioni – si viene registrati sull’anagrafe vaccinale regionale e si può prenotare il vaccino.
E il fenomeno non sembra arrestarsi. “Per adesso – dice D’Amato – continueremo senz’altro a vaccinarli perché questo prevede la delibera del commissario Figliuolo: inoculare le dosi anche a chi non è residente in regione, ma ha chiesto la registrazione alla Asl”. Ma se i numeri crescessero la cosa potrebbe creare anche qualche problema. D’altronde, ha spiegato l’assessore nel corso della conferenza stampa (al suo fianco non c’era il governatore Zingaretti, in quarantena a casa dopo che un suo collaboratore è risultato positivo a virus): “La macchina vaccinale del Lazio è collaudata e imponente, quello che manca però sono le forniture”. C’è dunque un rischio che le dosi ai “trasferiti del vaccino” vengano sottratte ai residenti? “Mi auguro di no, ma certo – risponde l’assessore – non sono dosi previste tra quelle che vengono distribuite dalla struttura commisariale in base alla popolazione, per questo speriamo che il fenomeno non aumenti perché diventerebbe un serio problema”. E se in Lazio c’è molta fiducia per l’arrivo del vaccino Johnson & Johnson che verrà somministrato proprio all”hub la Vela e garantirà l’immunizzazione con una sola dose – la linea D’Amato è “non ci sono vaccini di serie A e serie B” –, non mancano anche altre preoccupazioni. L’ultima arriva dal Campidoglio. Lo sblocco del maxi concorso per oltre 1.400 posti indetto dal comune di Roma e che si svolgerà regolarmente prima dell’estate. “Per il concorso – dice l’assessore – Siamo molto preoccupati perché quando si muove un numero così ingente di persone ci sono sempre rischi. Monitoreremo la situazione con grande attenzione”.