• 29 Gennaio 2025 4:07

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Nel ghetto di Cracovia, gli studenti romani rivivono la Shoah

Gen 27, 2025

AGI – Nel giorno in cui si celebra l’80esimo anniversario della liberazione dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, 142 studenti romani hanno visitato il ghetto di Cracovia, guidati dallo storico Pezzetti che attraverso le immagini fotografiche ha mostrato loro la trasformazione della città dopo il 1941 quando il quartiere ebraico è stato trasferito aldilà del fiume Vistola, che taglia la città, per rispondere ai requisiti tecnici richiesti dai nazisti, ovvero che vi fosse vicina una linea ferroviaria e che ci fosse modo di isolarlo. E i muri di quel nuovo quartiere come ha spiegato lo storico dovevano avere uno stile “tombale” e per questo avevano una forma arrotondata visibile ancora oggi.

Qui nel 1941 vengono spostati i 20 mila ebrei di Cracovia, dal quartiere Kaziemerz al nuovo ghetto nazista, per poi essere deportati nel 1942 in campi speciali, “gasati” in camere a gas mobili ovvero collegando i tubi di scarico dei camion nei cassoni. Un modo atroce e allo stesso tempo chirurgico, come lo è stata l’eliminazione degli ebrei in Europa.

 

I ragazzi in silenzio seguono questa storia, e dalla voce della guida vedono il promontorio da dova Shindler osservo’ la bambina con il cappotto rosso, diventata un simbolo della Shoah, e ascoltano la vicenda dei bambini di Cracovia portati via e uccisi nei boschi vicini mentre i genitori erano al lavoro. Ancora oggi non si conosce il numero esatto di queste piccole vittime perché non sono stati ritrovati tutti corpicini. 

Una tre giorni intensa, per entrare nella carne viva della storia della Shoah, per poter conoscere sul campo quello che si è letto e imparato sui libri. Purtroppo, quest’anno, per la prima volta non ci saranno i sopravvissuti a varcare con i ragazzi la scritta del campo di Auschwitz, ma domani sarà senz’altro il giorno più intenso con la visita ai campi di concentramento all’indomani di un anniversario importante che ha richiamato in Polonia circa 80 delegazioni estere tra cui il capo dello stato, Sergio Mattarella, Emmanuel Macron, Carlo III, Felipe VI.

 

 “Ho trovato i ragazzi molto coinvolti e interessati. E’ in continuità con quello che ho visto nelle giornate preparatorie di formazione, dove ad ascoltare Pezzetti o Marco Caviglia di Fondazione Museo della non volava una mosca, i ragazzi erano a bocca aperta, facevano domande, c’era una grande attenzione e un grande interesse. Credo che la giornata di oggi sia importante per inquadrare il contesto dentro cui cresce l’orrore massimo della storia, quindi Auschwitz, ma domani è il giorno in cui coglieremo più a fondo l’impatto che questa esperienza ha su di loro”. Lo ha detto l’assessore alla Scuola di Roma Capitale, Claudia Pratelli, impegnata ad accompagnare i ragazzi (dei licei Augusto Righi, Municipio I, liceo della Comunità Ebraica di Roma “Renzo Levi”, Scuola Polacca di Roma, Scuola Germanica di Roma, IIS Braschi Quarenghi di Subiaco, IIS Pertini Falcone, IIS Biagio Pascal, IIS Amari Mercuri, IIS Luigi Trafelli di Nettuno e il liceo Socrate) nel viaggio della Memoria organizzato dal comune di Roma, Città Metropolitana e Fondazione Museo della Shoah e che da stasera vedrà la presenza del sindaco Roberto Gualtieri.

Dopo la visita ai campi di sterminio “la differenza si vede” racconta l’assessore “i volti dei ragazzi quando partono la mattina e quando tornano, dopo aver varcato il cancello con la famosa scritta, sono trasfigurati” e ha aggiunto “concepisco la memoria come una materia viva e uno strumento collettivo. Per questo sono convinta che coinvolgere scuole e gli studenti in questo percorso, che la trasmissione della memoria sia dentro il percorso educativo principale, quello scolastico, è così fondamentale come strumento di crescita e di consapevolezza. Una potente cassetta degli attrezzi per decodificare la realtà, svolgere il proprio ruolo e prendere parte nella storia, perché nulla è mai scontato”. 

 

 

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