• 24 Novembre 2024 22:19

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Nel 2030 servirà il 600% di energia in più per caricare auto elettriche

Lug 4, 2024

La diffusione di auto elettriche (BEV) farà schizzare farà schizzare alle stelle la domanda di elettricità: +630% entro il 2030. Lo scenario, delineato dall’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) e analizzato da Finbold, costituisce uno spunto di discussione. Perché il focus viene di solito posto sugli elevati costi delle BEV, ma il rifornimento tende a passare in secondo (o addirittura terzo) piano. Ciò malgrado i dati dell’ultimo decennio mostrano una situazione precisa, caratterizzata da un balzo del 3.631%, da 2.600 GWH nel 2013 a 97.000 GWh nel 2023.

Consumi alle stelle

Solo lo scorso anno il consumo di energia da parte delle full electric ha registrato un +120%. Netto è l’incremento in Cina, pari al 7.800% dal 2013, seguita da Stati Uniti (+206%) ed Europa (+164%). Le proiezioni comunicate vedono una domanda globale prossima ai 710.000 GWh alla fine del decennio, di cui il 32% assorbito dalla Repubblica del Dragone. Che, lo ricordiamo, si è saputo muovere in anticipo rispetto ai competitor occidentali nel passaggio alle macchine a batteria.

La lungimiranza avuta da Pechino ha allarmato anche l’UE, e l’inasprimento dei dazi ne è la conseguenza. Benché la Germania e vari gruppi vicini al colosso asiatico, ad esempio Stellantis con l’acquisizione delle quote di Leapmotor, abbiano cercato di calmare i “bollenti spiriti”, il provvedimento mira a tutelare il mercato interno. La storia invita a prestare attenzione, altrimenti potrebbero ripetersi le vicende dei pannelli fotovoltaici: “foraggiate” dal Governo locale, le aziende cinesi avevano goduto di un vantaggio competitivo notevole, fino a formare un monopolio sostanziale, con la concomitante uscita di scena delle start-up europee incapaci di far quadrare i conti.

Il lato positivo

Ma esiste pure un rovescio della medaglia positivo: il risparmio di petrolio. Se un barile corrisponde a circa 1.700 kWh, l’attuale richiesta di corrente per le auto elettriche si traduce in un mancato consumo di circa 57 milioni di barili all’anno. Secondo Finbold, dovrebbe raggiungere la soglia di 2,85 miliardi di barili entro il 2030. In sintesi, più auto elettriche, più fabbisogno di energia, a fronte di un addio graduale al petrolio.

Già i risultati cominciamo a notarli, con i tentativi disperati di Opec+ di incrementare il prezzo di quanto un tempo veniva chiamato “oro nero”. Sebbene il soprannome permanga, i progressi compiuti nell’ambito delle full electric lasciano presagire una progressiva perdita di rilevanza dei sistemi di combustione tradizionali. Chiaro, prima di assistere al predominio delle BEV serviranno anni, ma le istituzioni politiche hanno già definito il bando dei motori termici in futuro.

Per quanto riguarda l’Unione Europea, la data da segnarsi in agenda è quella del 2035, anche se affiorano dei dubbi. Il motivo è presto detto: la diffusione nel Vecchio Continente risulta meno veloce rispetto alle stime, frenata dai prezzi. Lo abbiamo riscontrato noi italiani, dato che, appena sono stati accordati i generosi incentivi del 2024, è giunta la svolta. In una manciata di ore gli ecobonus sulle auto elettriche sono terminati, mentre altrove, in Germania nello specifico, lo stop alle agevolazioni ha avuto un duro contraccolpo. Da inizio 2024 le BEV marciano a passo meno spedito sul suolo tedesco e il tutto non può essere confinato a una banale coincidenza.

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