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Nel 2018 sono 189 i richiedenti asilo trasferiti dall’Italia agli altri Paesi Ue: il Paese ne ha accolti 6.351

Nov 29, 2019

RAPPORTO FONDAZIONE MIGRANTES

Sono 9.648 gli arrivi registrati a fine ottobre (- 56% rispetto allo stesso periodo 2018). Gli sbarchi “fantasma” o autonomi sono 7.500, contro i 6.000 dell’intero 2018. Fra gennaio e ottobre 2019, i migranti e rifugiati intercettati dalla Guardia costiera libica sono stati 8.155, una cifra non molto inferiore al totale di persone che nel periodo sono riuscite a sbarcare in Italia, 9.648

di Andrea Carli

29 novembre 2019


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4′ di lettura

Nell’ambito dell’attuazione del regolamento “Dublino III”, nel 2018 sono stati trasferiti in Italia 6.351 richiedenti asilo, mentre ne sono stati trasferiti dall’Italia verso gli altri Paesi membri appena 189. Il dato è messo in evidenza nel rapporto che la Fondazione Migrantes dedica ogni anno al mondo dei richiedenti asilo e rifugiati, e che quest’anno è stato presentato a Modena nell’ambito del Festival della Migrazione. Fra gennaio e ottobre 2019, i migranti e rifugiati intercettati dalla Guardia costiera libica sono stati 8.155, una cifra non molto inferiore al totale di persone che nel periodo sono riuscite a sbarcare in Italia, 9.648.

Meno richiedenti asilo, più irregolari

«Nonostante alcune martellanti dichiarazioni politiche di propaganda circa il “ritorno” di un’ondata di sbarchi “indiscriminati” fra la tarda estate e l’inizio dell’autunno 2019 – si legge -, l’anno sembra avviato a concludersi con un totale di arrivi in Italia di migranti e rifugiati via mare ai livelli minimi: 9.648 quelli registrati a fine ottobre (- 56% rispetto allo stesso periodo 2018, e nell’ambito di un trend di drastica diminuzione iniziato nel 2017). Al 31 ottobre 2019 i migranti arrivati nell’anno sono salpati da Libia (2.800 ca.), Tunisia (3.500), Algeria (900) e Grecia/Turchia (2.400). Ben 7.500 gli sbarchi “fantasma” o autonomi, contro i 6.000 dell’intero 2018.

In forte calo nel 2019 i richiedenti asilo registrati

Nel 2019, fra i principali Paesi d’origine dei migranti arrivati via mare, sono quattro quelli caratterizzati da condizioni di “pace interna” molto basse o basse: Pakistan (secondo Paese assoluto), Iraq, Sudan e Iran. In forte calo nel 2019 anche i richiedenti asilo registrati: 26.997 alla fine di settembre (dato provvisorio, contro i 43.965 dello stesso periodo del 2018). Sino a tutto luglio, le prime nazionalità sono nell’ordine: Pakistan, Nigeria, Bangladesh, El Salvador, Perù, Ucraina, Marocco, Senegal, Albania e Venezuela. Oltre al Pakistan, anche Nigeria e Ucraina sono classificate a livello mondiale fra i Paesi con indice di “pace interna” molto basso.

Flusso consistente dalla rotta balcanica tramite il Friuli-Venezia Giulia

Consistente, rispetto al totale di 26.997, il numero di richiedenti asilo arrivati nell’anno in Friuli-Venezia Giulia dalla tormentata “rotta” balcanica via terra: ben 5.526 fra il 1° gennaio e il 15 settembre.

Gli esiti delle richieste d’asilo

Nel 2018 le Commissioni territoriali italiane hanno riconosciuto uno dei tre benefici di protezione (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione umanitaria) a poco più di 31 mila persone, contro le 34 mila circa del 2017 e le quasi 37 mila del 2016. Il dato parziale per il 2019 (che ha registrato la quasi-scomparsa della protezione umanitaria) è pari ad appena 14.000: ormai a tre quarti dell’anno, meno del 50% del totale dei benefici riconosciuti nel 2018. A tutto settembre 2019, su circa 72.500 domande esaminate nell’anno, quelle respinte sono state l’80%: solo l’11% le concessioni dello status di rifugiato, il 7% della protezione sussidiaria e appena l’1,5% della protezione umanitaria.

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