AGI – Domani, a ridosso del Natale, il Fisco torna a presentare il conto ai contribuenti. Diversi i pagamenti in scadenza, a partire dal saldo Imu e delle prime due rate della rottamazione-quater.
Quest’anno, il termine per pagare la seconda rata, con l’eventuale conguaglio, dell’Imu dovuta per il 2023, cadeva ieri, 16 dicembre, ma trattandosi di un sabato è slittato a domani. L’imposta municipale propria è versata in due quote annuali, una di acconto e l’altra a saldo e conguaglio, ed è dovuta proporzionalmente alla percentuale e ai mesi dell’anno di possesso.
Sono chiamati alla cassa i proprietari di immobili diversi dalla prima casa, e per alcuni c’è il rischio di tornarci a febbraio. In circa 200 comuni, in ritardo con le delibere per fissare le aliquote Imu 2023, alla prima rata di giugno e alla seconda di dicembre potrebbe aggiungersi una terza il 29 febbraio 2024 a causa di un emendamento in manovra che concede ulteriore tempo alle amministrazioni locali che non hanno provveduto a trasmettere nei termini alle Finanze la delibera di approvazione delle aliquote. Pertanto chi ha versato la seconda rata in scadenza domani, o si appresta a farlo, potrebbe essere costretto a mettere di nuovo mano al portafoglio, senza applicazione di interessi e sanzioni, se dall’applicazione delle nuove aliquote deriverà una differenza positiva.
Ed entro domani sarà ancora possibile effettuare il pagamento, senza sanzioni nè interessi di mora, delle prime due rate della rottamazione-quater delle cartelle, grazie a una modifica introdotta dal decreto Anticipi approvato in via definitiva dal Parlamento.
L’emendamento, infatti, stabilisce che i versamenti con scadenza il 31 ottobre (prima o unica rata) e il 30 novembre 2023 (seconda rata) si considerano tempestivi se effettuati entro il prossimo 18 dicembre(per tale scadenza non sono previsti i 5 giorni di flessibilità). Sarà possibile pagare in banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con l’internet banking, agli uffici postali, dai tabaccai e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale della Riscossione, oppure con l’app Equiclick tramite la piattaforma pagoPa. Si potrà pagare anche direttamente agli sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione.
La definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione consente di versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese, per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non sono invece da corrispondere le somme dovute a titolo di sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora e aggio. Per quanto riguarda i debiti relativi alle multe stradali o ad altre sanzioni amministrative, non sono da corrispondere le somme dovute a titolo di interessi, comprese pertanto le maggiorazioni, nonchè quelle dovute a titolo di aggio. Per i contribuenti che hanno optato per un piano di pagamenti dilazionato, fino a un massimo di 18 rate, a partire dal 2024 saranno quattro gli appuntamenti per il versamento delle rate, che andranno saldate entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno, secondo il proprio piano di definizione agevolata.
Ma alla cassa domani, tra gli altri, saranno chiamati anche i contribuenti Iva mensili che devono versare l’imposta dovuta per il mese di novembre (per quelli che hanno affidato a terzi la tenuta della contabilità si tratta, invece, dell’imposta divenuta esigibile nel mese di ottobre).
In scadenza anche i versamenti delle locazioni brevi. I soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e quelli che gestiscono portali telematici dovranno versare la ritenuta del 21% operata sui canoni o corrispettivi incassati o pagati nel mese di novembre relativi ai contratti di locazione breve.
Inoltre, i sostituti d’imposta dovranno versare le ritenute operate nel mese di novembre sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, redditi di lavoro autonomo, provvigioni, redditi di capitale, così come l’acconto dell’imposta sostitutiva sulle rivalutazioni dei fondi per il trattamento di fine rapporto maturate nell’anno 2023, e l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali sulle somme erogate, sempre nel mese di novembre, ai dipendenti del settore privato per incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.