Una vistosa macchia di vernice su una delle panchine rosse inaugurate negli ultimi mesi a Napoli in memoria delle vittime della violenza di genere. La scoperta è avvenuta stamane: “Sono molto risentita per questo gesto: la panchina è stata dedicata anche a mia figlia e quindi sono doppiamente addolorata. Saranno ancora più forti le mie campagne contro il femminicidio e la violenza di genere”, commenta Adriana Esposito, madre di Stefania Formicola, 28enne uccisa nel 2016, a Sant’Antimo (Napoli), dal marito.
La panchina – una di quelle su cui il Comune ha fatto affiggere il numero del centro antiviolenza – si trova in piazza San Vitale, nel quartiere Fuorigrotta, ed è stata presentata pochi giorni fa: è in memoria di Stefania e altre tre vittime.
“La panchina rossa rappresenta un simbolo importante per dire no alla violenza contro le donne – ha detto la criminologa Antonella Formicola – e ciò che è avvenuto ci lascia amareggiati. Un gesto di pessimo gusto che ci induce a riflettere”.
Sul caso è intervenuta la delegata alle Pari Opportunità, Simonetta Marino: “Apprendo con forte indignazione la notizia L’iniziativa #panchinerosse si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica alla strisciante pervasività di temi legati alle violenze sessuali e di genere. Episodi come l’attacco vandalico alla panchina di Piazza S. Vitale, rappresentano la triste testimonianza di una priorità umana, sociale, culturale ed economica: la lotta in difesa dei diritti delle donne deve
assumere un ruolo preminente nell’agenda politica nazionale e cittadina. Esprimo profonda vicinanza e solidarietà ai familiari e agli amici di Stefania, Nunzia, Romina e Fiona. Nelle prossime ore, in collaborazione con la X Municipalità, provvederemo alla riverniciatura della panchina. L’impegno dell’amministrazione continuerà a profondersi al di là e al di sopra di qualsiasi ostacolo per garantire processi e percorsi di antiviolenza”.