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Nadef, ecco la bozza: cuneo fiscale ridotto nei prossimi due anni per 7,5 miliardi. Debito/Pil al 131,4% nel 2022

Set 30, 2019

ROMA – La bozza della Nadef ha questo incipit: “Siamo convinti di poter imprimere un cambio di passo alla politica economica già con la prossima Legge di Bilancio e che si sia aperta un’opportunità di disegnare riforme incisive e preparare un vero rilancio dell’economia italiana”. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nell’introduzione. A seguire tutti i dati, per il momento non ufficiali della Nota: “Per quanto riguarda la proiezione del rapporto Debito/Pil, partendo dal livello previsto per fine 2019 (135,7%) e ipotizzando proventi da dismissioni e altri introiti in conto capitale destinati al fondo di ammortamento del debito pubblico per 0,2 punti percentuali di Pil all’anno, il rapporto scenderebbe al 135,1 per cento nel 2020 e quindi al 133,6 per cento nel 2021 e al 131,4 per cento nel 2022”. In pratica è in arrivo una Manovra 2020 da 37 miliardi di euro circa. Il totale si ottiene sommando le risorse necessarie per sterilizzare le clausole di salvaguardia, pari a 23 miliardi di euro, a cui si sommano altri 14 miliardi di euro circa, “per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2020” che sono “a quasi 0,8 punti del Pil”.

La bozza di nota di aggiornamento al Def, infatti, parla di “flessibilità su deficit da oltre 14 miliardi”, della “riduzione del cuneo fiscale per 0,15% del Pil nel 2020” che saliranno “a 0,3 punti nel 2021”. “In questo primo esercizio, oltre ad evitare l’aggravio di 23 miliardi di Iva sui consumi e da ultimo sulla crescita e l’occupazione, l’esecutivo intende iniziare ad alleggerire il carico fiscale sul lavoro, rifinanziare gli investimenti pubblici e facilitare l’accesso delle famiglie all’istruzione prescolare” scrive il ministro all’Economia.

“Le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del Pil”. Le risorse, prosegue il documento, saranno assicurate dai seguenti ambiti di intervento: “Misure di efficientamento della spesa pubblica e di revisione o soppressione di disposizioni normative vigenti in relazione alla loro efficacia o priorità”, per un risparmio di oltre 0,1 punti percentuali di Pil. Inoltre, “nuove misure di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili”, per un incremento totale del gettito pari a 0,4 per cento del Pil, ovvero circa 7 miliardi di euro. E ancora: “Riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente e nuove imposte ambientali”, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del Pil. Altre misure fiscali, fra cui la proroga dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni, produrranno oltre 0,1 punti percentuali.

In particolare “l’impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020” valutato come abbiamo visto in 0,15 punti percentuali di Pil (che saliranno a 0,3 punti nel 2021) ammonta a circa 2,7 miliardi nel 2020 e di circa 5,4 miliardi nel 2021. Le altre misure: “Il nuovo governo si pone l’obiettivo di rilanciare la crescita assicurando allo stesso tempo l’equilibrio dei conti pubblici e una partecipazione propositiva al progetto europeo” scrive il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nell’introduzione di una bozza della Nadef.

“Le linee di politica economica saranno volte a rafforzare la congiuntura così come ad aumentare il potenziale di crescita dell’economia italiana, che da almeno due decenni soffre di una bassa dinamica della produttività e di una altrettanto insoddisfacente crescita demografica”, aggiunge.

Inoltre, tra le voci che porteranno risorse per la prossima manovra ci saranno anche la riduzione “delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del Pil”, cioè una somma compresa tra 1,7 e 1,8 miliardi. Oltre “0,1 punti di Pil” arriveranno da “altre misure fiscali, fra cui la proroga dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni.

“Nella prossima Legge di bilancio saranno aumentati gli investimenti pubblici e il governo si impegnerà per accelerarne l’attuazione” annuncia lo stesso responsabile del Mef. Che aggiunge: “Verranno poi introdotti due nuovi fondi di investimento, assegnati a Stato e Enti territoriali, per un ammontare complessivo di almeno 50 miliardi su un orizzonte pluriennale. I fondi si affiancheranno e daranno continuità ai quelli costituiti con le ultime tre Leggi di bilancio. Le risorse saranno assegnate per attivare progetti di rigenerazione urbana, di riconversione energetica e di incentivo all’utilizzo di fonti rinnovabili”, spiega Gualtieri.

Altre misure: nel 2020 sono previste risorse da “misure di efficientamento della spesa pubblica e di revisione o soppressione di disposizioni normative vigenti in relazione alla loro efficacia o priorità, per un risparmio di oltre 0,1 punti percentuali di Pil” circa 1,8 miliardi. Inoltre si assicura una “riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l’ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del Pil”. I proventi da privatizzazioni saranno pari allo 0,2% del Pil (circa 3,6 miliardi) l’anno nel triennio 2020-2022. E’ quanto si legge nella bozza della Nota di aggiornamento al Def. Nel 2020 sono inclusi proventi da dismissioni immobiliari per 850 milioni, relativi al piano straordinario di dismissioni disposto dalla Legge di Bilancio per il 2019.

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