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Multe stradali: in Italia c’è un dato che non lascia dubbi

Dic 21, 2021

Per legge ogni ente locale, in Italia, deve annualmente inviare un rendiconto al Governo che indica tutti gli importi che sono stati incassati a seguito di contravvenzioni e multe elevate per violazioni del Codice della Strada. Deve inoltre indicare le somme che derivano da sanzioni determinate da autovelox (eccesso di velocità).

Eppure il settore delle multe stradali in Italia potrebbe essere paragonato praticamente ad una giungla, perché gli enti stessi purtroppo molto spesso peccano di scarsa (o mancata) trasparenza. Ed è proprio Simone Baldelli, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, a sottolinearlo e renderlo noto. Si batte da tempo per riuscire ad assicurare ai cittadini trasparenza per quanto riguarda appunto le multe stradali e la corretta destinazione degli introiti.

Baldelli, che fa parte anche della Commissione Trasporti della Camera, ha spiegato: “Non esistono dati ufficiali aggregati e analitici sui proventi incassati dagli enti locali. Ciò avviene nonostante la legge imponga a ciascuna amministrazione di consegnare al governo entro il 31 maggio di ogni anno una relazione telematica sugli introiti delle multe, anche quelle elevate tramite autovelox. Basti pensare che in base ai recentissimi dati forniti dal governo stesso, su un totale di circa 7.900 comuni italiani, più di 1 su 3 (2.747) non ha fornito la rendicontazione sui proventi delle multe stradali relativi all’anno 2020. Nel corso dell’esame parlamentare dell’ultimo decreto in tema di trasporti è stato approvato un mio emendamento che da luglio 2022 obbliga il governo a pubblicare sul suo sito questi dati”.

Facendo un’analisi incrociata dei dati, è possibile stimare quali sono le entrate provenienti dalle multe stradali: in Italia si superano i 3 miliardi di euro all’anno. Peccato che solo una parte di questi soldi venga davvero incassata dagli enti locali, parliamo di circa il 56%. Il Comune di Milano, prima della pandemia, è stato quello che ha registrato le più alte somme di denaro ricevute dalle multe stradali (180 milioni di euro nel 2019), in seguito c’erano Roma (170 milioni), Torino (50 milioni), Bologna e Firenze (47 milioni), Napoli (36 milioni).

Gli autovelox sono quelli che aumentano di molto gli introiti provenienti dalle multe, le infrazioni per superamento dei limiti di velocità previsti dalla legge purtroppo (nonostante la pericolosità) sono tra le più frequenti sulle nostre strade. Ogni anno, secondo i dati dell’ACI-Istati, vengono elevate multe per 2.5 milioni di euro.

Sempre a proposito di autovelox, che sono tra gli strumenti più odiati e temuti dagli automobilisti, l’Italia vanta il primato in Europa: è il Paese con il più alto numero di dispositivi installati sulle strade, ce ne sono più di 8.000 in tutto (per fare un paragone, in Gran Bretagna sono circa 4.000, in Germania 3.800 e in Francia 2.400). La problematica degli autovelox nel nostro Paese è legata al fatto che troppo spesso vengono installati al solo scopo di fare multe e rimpolpare le casse delle amministrazioni locali.

Finalmente il Governo sta lavorando, dopo lunghi anni di attesa, per emanare un nuovo decreto nel 2022, al fine di disciplinare l’utilizzo corretto e legittimo dei sistemi di rilevazione a distanza della velocità (è dal 2010 che attendiamo questo momento). Il Viceministro Alessandro Morelli dichiara: “Una dettagliata disciplina finalizzata a garantire il rispetto dei limiti di velocità basata sulla propedeutica verifica, da parte degli enti gestori stradali, dell’adeguatezza dei limiti di velocità imposti quale condizione necessaria per poter installare gli autovelox”.

E Baldelli commenta infine: “Aspettiamo il Governo alla prova dei fatti e speriamo che le nuove normative riducano la brutta abitudine di molte amministrazioni locali di utilizzare in modo distorto questi strumenti, che dovrebbero servire più alla sicurezza stradale che a procurare aumenti alle entrate”.

(Fonte ANSA)

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