• 20 Dicembre 2024 21:02

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Multa da 15 milioni a OpenAI per ChatGPT da parte del Garante

Dic 20, 2024

AGI – OpenAI dovrà realizzare una campagna informativa di sei mesi e pagare una sanzione di 15 milioni di euro. Lo ha stabilito il Garante per la privacy in relazione alla gestione del servizio ChatGPT. Il provvedimento, che accerta le violazioni a suo tempo contestate alla società californiana, arriva all’esito di un’istruttoria avviata nel marzo del 2023 e dopo che l’Edpb (Comitato europeo per la protezione dei dati) ha pubblicato il parere con il quale identifica un approccio comune ad alcune delle più rilevanti questioni relative al trattamento dei dati personali nel contesto della progettazione, sviluppo e distribuzione di servizi basati sull’intelligenza artificiale. Secondo il Garante, la società statunitense, che ha creato e gestisce il chatbot di intelligenza artificiale generativa, “oltre a non aver notificato all’Autorita’ la violazione dei dati subita nel marzo 2023”, ha trattato “i dati personali degli utenti per addestrare ChatGPT senza aver prima individuato un’adeguata base giuridica e ha violato il principio di trasparenza e i relativi obblighi informativi nei confronti degli utenti“. Inoltre, OpenAI “non ha previsto meccanismi per la verifica dell’età, con il conseguente rischio di esporre i minori di 13 anni a risposte inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza”.

 

L’Autoritaà con l’obiettivo di “garantire, innanzitutto, un’effettiva trasparenza del trattamento dei dati personali“, ha ordinato a OpenAI – utilizzando per la prima volta i nuovi poteri previsti dall’articolo 166, comma 7, del Codice Privacy – di realizzare una campagna di comunicazione istituzionale di 6 mesi su radio, televisione, giornali e Internet. I contenuti, da concordare con il Garante, dovranno promuovere la comprensione e la consapevolezza del pubblico sul funzionamento di ChatGPT, in particolare sulla raccolta dei dati di utenti e non-utenti per l’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa e i diritti esercitabili dagli interessati, inclusi quelli di opposizione, rettifica e cancellazione.

 

Grazie a tale campagna di comunicazione, gli utenti e i non-utenti di ChatGPT dovranno essere sensibilizzati su come opporsi all’addestramento dell’intelligenza artificiale generativa con i propri dati personali e, quindi, essere effettivamente posti nelle condizioni di esercitare i propri diritti ai sensi del Gdpr. Quanto alla sanzione da quindici milioni di euro, il Garante spiega che è stata calcolata anche tenendo conto dell’atteggiamento collaborativo della società. Infine, tenuto conto che la società, nel corso dell’istruttoria, ha stabilito in Irlanda il proprio quartier generale europeo, il Garante, in ottemperanza alla regola del cosiddetto ‘one stop shop’, ha trasmesso gli atti del procedimento all’Autorita’ di protezione dati irlandese (Dpc, divenuta autorità di controllo capofila ai sensi del Gdpr, affinché “prosegua l’istruttoria in relazione a eventuali violazioni di natura continuativa non esauritesi prima dell’apertura dello stabilimento europeo”. 

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