AGI – L’Antitrust russa ha multato Apple per oltre 12 milioni di dollari per abuso di posizione dominante sul mercato. Secondo il Servizio federale russo Antimonopoli, la distribuzione di applicazioni mobili da parte del colosso tecnologico attraverso il suo sistema operativo iOS ha comportato un vantaggio competitivo per i suoi prodotti.
L’Antitrust ha spiegato di aver colpito l’azienda con una multa di oltre 906 milioni di rubli dopo essersi pronunciata a favore di una denuncia presentata contro il gigante tecnologico statunitense dalla società di sicurezza informatica rissa Kaspersky Lab.
Apple ha presentato ricorso contro la sentenza e martedì ha detto all’agenzia di stampa statale Ria Novosti che “rispetta il Servizio federale antimonopolio della Russia, ma non è d’accordo con la sua decisione”.
La multa arriva dopo che una nuova legge è entrata in vigore in Russia all’inizio di questo mese, chiedendo che smartphone, tablet e computer venduti nel Paese siano dotati di software e app nazionali preinstallati. Soprannominata la legge “anti-Apple”, la controversa proposta di legge è stata introdotta nel tentativo di promuovere le società tecnologiche russe, ma i critici dicono che è solo un modo di rafforzare il controllo statale su Internet.
Il provvedimento prevede che tutti i dispositivi con accesso a Internet venduti nel Paese, siano essi prodotti localmente o all’estero, siano dotati di un software prodotto da aziende russe, o siano soggetti a multe a partire da luglio. L’elenco include i programmi realizzati da Kaspersky.
Secondo quanto di apprende, Apple ha espresso una forte opposizione alla legislazione e ha minacciato di ritirarsi dal mercato russo, ma alla fine ha accettato di conformarsi.
La Russia sanziona regolarmente società tecnologiche occidentali come Apple, Google e Facebook, e negli ultimi anni ha rafforzato il controllo su Internet con il pretesto di combattere l’estremismo e proteggere i minori.
Nel 2019, ha approvato una legge sullo sviluppo di un “Internet sovrano” volta a isolare l’Internet locale dal web mondiale, una mossa che secondo le opposizioni soffocherà la libertà di parola.