• 26 Giugno 2024 14:24

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Movida Napoli, Gabrielli: “Risposte subito, bisogna riportare la sicurezza in quei luoghi”

Nov 22, 2017

“Bisogna rispondere subito. Bisogna riportare ordine e sicurezza in quei luoghi, già a partire dal prossimo fine settimana aumenteremo la presenza nell’area,con la presenza delle forze dell’ordine, che giustamente la gente reclama”. Il capo della Polizia Franco Gabrielli, a margine della festa della Polizia Ferroviaria nel museo di Pietrarsa, annuncia così la risposta agli ultimi episodi di violenza nel fine settimana scorso nel centro di Napoli, con accoltellamenti e sparatorie tra bande di ragazzi.

Anche perché, ha aggiunto dopo aver elogiato la pacatezza del Questore “al di là di tutte le analisi servono azioni concrete, la gente reclama la presenza delle forze dell’ordine”.

L’EDITORIALE: Movida, l’abbandono delle periferie genera violenza

“Quelli accaduti sono eventi estremamente gravi – prosegue – al quale il Questore il Prefetto, la stessa amministrazione municipale hanno risposto, ma credo che la risposta più efficacie sia quella di riportare ordine e sicurezza in questi territorio”.

“Più che abbassare l’età imputabile, credo che dovremmo lavorare tutti per creare le condizioni perchè questi ragazzi non si perdano – chiarisce il prefetto Gabrielli – I temi che riguardano i problemi di sicurezza di città complesse come Napoli non sono solo riferiti alle modalità repressive. E’ un lavoro che bisogna fare in maniera silenziosa, sinergica, secondo me a partire dall’istituzione Scuola”.

Secondo il capo della Polizia, l’abbassamento dell’età imputabile sarebbe un modo per intervenire

sugli effetti, non sulle cause. “E’ ovvio che è molto più facile sbattere la gente in galera – prosegue – che non costruire i percorsi perchè la gente in galera ci finisca sempre meno. L’azione repressiva risponde a una necessità immediata della gente di vivere in una condizione di tranquillità e di serenità, però ha respiri sempre molto corti, perchè la gente viene messa in carcere, poi esce”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close