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Motori Euro7 Renault, Addio termico puro e anche ibrido “troppo soft” [ITV Olivier Brosse]

Gen 27, 2021
Motori Euro7 Renault, Addio termico puro e anche ibrido “troppo soft” [ITV Olivier Brosse]

Quali sono le prospettive tecniche della Renaulution annunciata da De Meo due settimane orsono? La riduzione certa dei costi, lascerà spazio a motori innovativi e prestazionali? Le voci che riportiamo in queste settimane, dove i motori termici sono dati per partenti dai cofani delle auto future, sono vere? Ad aiutarci nel rispondere a temi generali e conoscere nello specifico i piani Renault, Olivier Brosse. Fresco direttore ingegneria della Casa.

Questo tecnico francese pare ben felice di quel che fa, nel suo ruolo di supporto alla rivoluzione annunciata e ci spiega qualcosa in più non prima di ricordare come sia grato a De Meo: “Bello essere nel nuovo team di 30 tecnici che sono al lavoro per la Renaulution. Soprattutto una sorpresa, arrivata nell’estate con una lettera inattesa da parte della nuova dirigenza”.

Fa niente, se questo ruolo ha significato perdere giorni di vacanza, di lavoro per rinnovare la gamma Renault ce ne è, eccome. “Ci saranno in breve 14 modelli elettrificati, con maggior spazio verso il segmento C. Avremo a breve il lancio di Arkana, anche Full-Hybrid e poi Megane, Captur Plugin hybrid evolute. Per la prima volta l’elettrificazione anche in chiave sportiva, con versioni RS”.

Piccole elettriche con batterie low-cost

E le piccole, che tanto sono date per protagoniste in città (Brosse è stato a capo proprio dei progetti in segmento A e B, fino al 2020, ndr)? “Twingo Electric è oggi il modello molto importante per noi, vista la ricarica veloce e l’accessibilità di mobilità elettrica in segmento A, che so essere apprezzato in Italia”.

Un segmento dove compaiono molte rivali e dove De Meo ha pre-annunciato la Nouvelle Vague. Come si traduce tecnicamente, se si devono ridurre i costi? ”Sono i principi stessi di Renault, quelli di innovare facendo leva su assi prioritari da dare ai clienti, senza impattare sui costi”.

I prezzi dei BEV scenderanno, lo dicono molti compreso Elon Musk, ma grazie a cosa tecnicamente? “Sarà soprattutto per le celle delle batterie, anche se il punto iniziale è sfruttare la piattaforma comune CMF-EV (al debutto anche per Dacia, con Spring). Con quella riduciamo i costi nella prima fase, poi si aggiungono la chimica della batteria e delle celle. Cambieranno le batterie, in meglio e per risparmiare, ogni due o tre anni circa“.

A proposito di anni, nei prossimi si parla di poche piattaforme ma formati molto diversi, per la gamma Renault. “Da 2022 e anni seguenti, aggiungeremo auto inedite di segmento C ma anche D. Nuovi modelli nativi elettrici per nuovi segmenti. È un piano ambizioso che mette in chiaro subito il Full Electric come scelta per i segmenti A e B, ma non solo”.

Euro7 preoccupante

La R5 che ha fatto notizia in queste settimane per il suo ritorno, si è svelata solo per lo stile. Cosa possiamo dire della tecnica? “Il modello traduce bene la storia Renault, nello stile. Non vintage nella tecnica però. Dobbiamo definire ancora i dettagli per la R5 di serie, ma certamente sarà auto elettrica urbana accessibile a tutti”. Non ci svela nulla Brosse, ma conferma il posizionamento di prezzo, indirettamente. “Non è ancora definito, per certo vicino a quello di Twingo e Zoe”. Magari in mezzo alle due…

Cosa ne pensa il capo del reparto ingegneria, dei processi per aderire ai cicli WLTP? “La differenza con le precedenti omologazioni è pesante, del 16/17% secondo le prove fatte. Noi lavoriamo per far corrispondere i requisiti alla guida reale e rientrare nell’ambito definito dalle norme.”

Si dice da più parti che ci sono meno di 10 anni di vita per i motori termici, almeno intesi in un senso classico. Quanto delle motorizzazioni Euro6 vedremo ancora in Euro7 e quanto invece sparirà di certi sistemi? “Stiamo lavorando molto su questa cosa, del cambio normativa emissioni. Euro7 pone fine al termico non elettrificato, questo lo sappiamo già ora. Alcuni degli attuali ibridi potrebbero non passare anch’essi ad Euro7. Resteranno comunque i motori termici elettrificati, con evoluzioni dei nostri ibridi attuali, con 48V e doppie unità. Si parte da quanto lanceremo sui nuovi modelli, Arkana e Captur. Diciamo che la svolta per certi versi è preoccupante, nell’impatto per i termici e alcuni sistemi, ma siamo già preparati a controllare l’evoluzione nel tempo”.

Alleanza

Si è parlato con De Meo di un centro industriale tutto francese per le auto elettriche di uso urbano (Electro Pole) ma anche di Alleanza con i giapponesi (Nissan) che prosegue. Come evolve tecnicamente il fronte, alcuni segmenti come i piccoli restano pertinenza europea e altri ambiti si derivano dall’Asia, magari per i promessi nuovi modelli taglio C e D? “No, per l’alto di gamma non possiamo dire oggi, è troppo presto. Di certo useremo tutto dell’alleanza. La nostra futura Megane elettrica su piattaforma CMF-EV è sviluppata su quanto già usato ora da Nissan, per Ariya. Nelle piccole la piattaforma sarà sempre nostra, con i marchi dell’Alleanza che potranno condividere, a catena”.

La derivazione F1 a parole (per il “tech” di E-Tech) è un conto, citata nelle campagne media non solo da Renault. Nella pratica cosa abbiamo, oltre al noto recupero energia? “Nelle vetture quello che arriva da quel mondo è per motore, cambio e in parte uso dei materiali. Soprattutto il cambio (multi mode con innesto a denti) è senza sincronizzazione per noi, quindi come se fosse automatico: un rendimento ideale. È questa la chiave interpretativa dei 150 brevetti depositati da Renault. Poi non visibile è anche la riduzione peso, che a dire il vero è più virtuosa sulle termiche. Cerchiamo di usare alluminio per porte, cofano e certe strutture”.

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