• 25 Novembre 2024 14:44

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MotoGP: Trackhouse, il team satellite Aprilia è “made in USA”

Dic 7, 2023

Ora è ufficiale: sarà l’americana Trackhouse Racing a sostituire RNF Racing a partire dalla prossima stagione, diventando così il nuovo team satellite Aprilia. L’annuncio è arrivato qualche giorno fa tramite una diretta YouTube sul canale MotoGP, durante la quale la società statunitense ha svelato la “patriottica” livrea delle RS-GP con cui scenderanno in pista nel 2024.  

Nel corso della presentazione, a cui ha partecipato anche l’AD di Aprilia Racing Massimo Rivola, è arrivata anche la conferma dei piloti che comporranno la line-up della nuova squadra: come ampiamente anticipato, saranno Miguel Oliveira e Raul Fernandez, che continueranno così a vestire i colori della Casa di Noale, seppur in un team satellite, come già avvenuto nel 2023 nel team RNF.   

Trackhouse, dalla NASCAR alla MotoGP  

Dagli USA con furore, Trackhouse non è certo un nome nuovo nel mondo dei motori. Ma andiamo con ordine: tutto nasce da Trackhouse Entertainment Group, società attiva nel mondo dello spettacolo e della musica, fondata da Justin Marks, ex pilota di stock car ed endurance. Dalla sua passione per il moto delle auto da corsa, nel 2021 il gruppo ha allargato il proprio business alla NASCAR, creando una propria scuderia, capace di essere subito vincente con Ross Chastain e Daniel Suarez.

L’anno successivo l’espansione non si è arrestata, anzi: Marks ha rilevato la Chip Ganassi Racing [l’annuncio dell’acquisizione è arrivato già nel corso del 2021, ndr], acquistandone tutti gli asset e rafforzando così la propria presenza nel Campionato. Inoltre, pochi mesi più tardi, lo stesso Marks ha inaugurato Project 91, un’iniziativa nata col chiaro obiettivo di “schierare piloti di livello mondiale provenienti da altre discipline per competere ai massimi livelli della NASCAR“; un progetto ambizioso, ma strutturato, che è riuscito a portare nella serie piloti del calibro di Shane Van Gisbergen e Kimi Raikkonen. 

Ma la passione di Marks non è mai stata rivolta unicamente alle quattro ruote: da ragazzo, Justin, oltre ad essere un grande tifoso del compianto Nicky Hayden, era solito assistere alle gare di moto a Laguna Seca. L’approdo nel Motomondiale, dunque, non può che rappresentare la perfetta chiusura di un cerchio. O un punto di partenza, come dichiarato dallo stesso Marks nel corso della presentazione della Trackhouse Racing: “Questo è un grande momento per Trackhouse Entertainment Group. La nostra etica è stata fin dal primo giorno quella di impegnarsi a fondo, di avere una visione e di mettere in campo l’entusiasmo e la passione necessari per costruire una delle migliori società di intrattenimento motoristico. Il nostro ingresso nel Mondiale MotoGP è un altro passo avanti nell’attuazione di questo progetto”. 

Rivola: “Orgogliosi di accogliere Trackhouse in Aprilia” 

Quella tra la Casa di Noale e Trackhouse è una partnership che ha tutti i presupposti per fare bene nella prossima stagione di MotoGP. Parola di Massimo Rivola, Amministratore Delegato della divisione Racing di Aprilia, che a margine della presentazione del nuovo team satellite si è espresso così: “Siamo felici ed orgogliosi di accogliere Trackhouse nella nostra famiglia. Quello che sono stati capaci di costruire in pochissimo tempo nella NASCAR è un biglietto di presentazione straordinario, che anticipa quale sia il potenziale di questa partnership. Merito di Justin Marks e del suo team, che ho conosciuto grazie all’amico di lunga data PJ Rashidi”. 

Parole al miele quelle spese da Rivola nei confronti di Marks, sul quale ha poi aggiunto: “Con lui abbiamo avuto fin da subito una particolare sintonia, sia sul fronte delle ambizioni tecniche, sia per quanto riguarda gli sviluppi di marketing e comunicazione in un mercato importante come quello statunitense. Una partnership, dunque, che non è solo legata alle prestazioni in pista e che può permettere ad Aprilia di fare un ulteriore salto di qualità, come ha spiegato Rivola: Il nostro impegno aumenterà sensibilmente, una responsabilità che assumiamo volentieri perchè, ne sono certo, ci permetterà di crescere ancora di più”. 

RNF, un addio travagliato

Seppur nell’aria, l’addio del team RNF ha ugualmente scosso il paddock della MotoGP. L’annuncio, infatti, è arrivato all’indomani del GP di Valencia tramite un comunicato congiunto di FIM, IRTA e Dorna, nel quale veniva spiegato che la squadra non sarebbe stata iscritta (e di conseguenza presente) al Mondiale 2024. 

Nello specifico, “Il MotoGP Section Committee, assieme ai membri della FIM, IRTA e Dorna Sports [promotori del campionato, ndr], hanno deciso di non selezionare il CryptoDATA RNF MotoGP Team per la stagione 2024“. Questo quanto riportato nel già citato comunicato; le motivazioni che hanno spinto i vertici della categoria a prendere questa decisioni sono legate alle “ripetute infrazioni del Partecipation Agreement, che hanno un effetto diretto sull’immagine pubblica della MotoGP”.

Alla base di tutto ci sarebbero delle gravi difficoltà finanziarie, dovute anche ai mancati pagamenti da parte di CryptoDATA, main sponsor del team, nonché azionista di maggioranza [possiede il 60% delle quote, ndr]. Voci sempre smentite a gran voce dai diretti interessati – ma mai del tutto messe a tacere – e prepotentemente riesplose dopo l’annuncio dell’addio di RNF.   

Quel che è certo è che si è trattato di un durissimo colpo per RNF, che nei giorni precedenti aveva già dovuto fare i conti con un altro addio, quello di Razlan Razali, fondatore ed ex proprietario del team. Il manager malese, in precedenza, era stato alla guida del Sepang Racing Team (SRT), diventato poi team satellite Yamaha dal 2019 al 2021. Nel 2022, l’addio di Petronas, principale sponsor della squadra, ha spinto Razali a reinventarsi, creando una nuova società – RNF per l’appunto – per continuare a competere nella MotoGP, prima con Yamaha (2022) e poi con Aprilia (2023). 

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