Il duello finale tra Jorge Martin e Pecco Bagnaia ha visto, alla fine, lo spagnolo festeggiare con due terzi posti sul tracciato di Montmeló. Martinator ha celebrato il successo finale con due corse attente, conquistando il secondo Mondiale della sua carriera, dopo quello Moto3 nel 2018, grazie a tanta costanza e una buona dose di maturità. Lo scorso anno l’alfiere della Pramac ci era andato vicinissimo, a seguito di una rimonta fenomenale, stavolta è bastato amministrare il vantaggio accumulato. Con 10 secondi posti nei Gran Premi, e 7 trionfi e 171 punti totali (contro i 128 di Bagnaia) nelle Sprint Race, Martin ha vinto con merito.
Il madrileno è stato protagonista, nel 2024, di sole 4 cadute contro le 8 del rivale italiano, che ha lasciato troppi punti per strada e anche la sua corona di campione, nonostante 11 vittorie domenicali. Bagnaia ha da recriminare solo verso sé stesso una prima parte di stagione con troppi errori. E’ nell’Olimpo dei più grandi di sempre, insieme ad Agostini, Doohan, Valentino Rossi, Marc Marquez con 11 trionfi un una singola stagione, ma non sono bastate per confermare il numero 1 sul cupolino. Una Ducati da record ha trionfato nella graduatoria costruttori, festeggiando 19 vittorie su 20 alla domenica e 17 su 20 al sabato. Nella classifica per i team, la squadra corse ufficiale Ducati ha chiuso davanti ai team satelliti Prima Pramac Racing e al Gresini Racing.
I top 3
Francesco Bagnaia: 9,5 – Weekend da n.1 con pole position, vittoria nella Sprint Race e nell’appuntamento domenicale. Il centauro torinese, in una disperata rimonta finale, avrebbe potuto scegliere una strategia diversa per mettere in crisi il rivale? Il suo maestro Valentino Rossi avrebbe, probabilmente, cercato di tenere compatto il gruppo, sperando in una battaglia per il podio che avrebbe potuto esporre, maggiormente, il diretto contendente alla corona. Il torinese, invece, ha abbassato la visiera e a suon di giri veloci ha pensato solo a vincere, sperando in uno scivolone clamoroso del madrileno della Pramac. Farà tesoro degli errori compiuti a inizio stagione per sfidare, ad armi pari, Marc Marquez in sella ad una Desmosedici GP25.
Jorge Martin: 10 – Chiude in bellezza una stagione memorabile. Nonostante una quarta posizione in qualifica, lo spagnolo, a Barcellona, è stato in grado di partire a razzo, mettendosi nella scia di Bagnaia. Non ha preso rischi né contro Bastianini nella SR né contro Marc Marquez nell’ultimo round del campionato. Ha usato la testa come solo i più grandi campioni sanno fare nei momenti di massima pressione e si presenterà in Aprilia con il numero 1 sul cupolino. Con 10 punti in più di Bagnaia ha fatto la storia anche del team satellite Pramac. La Ducati potrebbe rimpiangere la scelta di esserselo fatto sfuggire all’apice della carriera, promuovendo l’8 volte iridato di Cervera.
Marc Marquez: 8 – A Barcellona su una GP23 ha chiuso al secondo posto, risultato che gli ha consentito di precedere Enea Bastianini, compagno di squadra di Bagnaia, al terzo posto della graduatoria. In questa annata, salvo qualche scivolone di troppo, è tornato a mettere i piedi sul primo gradino del podio. In pochi hanno sottolineato la differenza di performance tra la sua Desmosedici GP23 e quella aggiornata degli agguerriti rivali del team factory e Pramac. Il feeling sulla Desmosedici è emerso anche sul tracciato tecnico catalano dove, storicamente, MM93 ha sempre dettato legge sulla Honda RC213V. Sul podio ha sfoggiato un sorriso smagliante perché sa che dal prossimo anno si ritroverà in sella alla moto più ambita della griglia contro un Bagnaia uscito con il morale a pezzi dopo la perdita della corona.
MotoGP, l’eroe di giornata a Barcellona
Aleix Espargaró: 7 – Nel pieno della festa per il neo campione del mondo iberico, l’esperto centauro dell’Aprilia ha affrontato la sua ultima apparizione in top class con un piglio da campione. Dopo una splendida qualifica, Aleix è stato il primo degli altri al traguardo, battagliando sino al termine del GP con il fratello minore di Marc Marquez in sella ad una Ducati, nettamente, più veloce. Il quinto posto al traguardo è un risultato insperato sulla moto di Noale che ha avuto un tracollo nella seconda metà di campionato rispetto alla Ducati. Aleix lascerà il posto a Jorge Martin, un passaggio di consegne che era scritto nella pietra iberica e che renderà molto felici i fan dell’Aprilia. Quest’ultima schiererà anche il promettente Marco Bezzecchi al fianco del campione del mondo.
I flop 3
Pedro Acosta: 5 – Lo spagnolo del team GasGas avrebbe potuto chiudere la sua prima annata in MotoGP davanti a Brad Binder del team factory. Sul più bello il rookie è crollato, nelle ultime fasi del Gran Premio di Barcellona, in decima posizione. Il piazzamento è costato il sesto posto in graduatoria generale alle spalle del sudafricano. In questa annata ha dimostrato di essere un talento cristallino ma è arrivato nella classe regina del Motomondiale ancora troppo acerbo. Nel 2025 sarà al fianco di Binder nel team factory e dovrà alzare l’asticella delle sue performance con maggiore continuità.
Maverick Vinales: 3 – Ha concluso la sua ultima gara in Aprilia al quindicesimo posto e a distanza siderale dal suo compagno di squadra al passo d’addio. Dopo aver inanellato risultati positivi nella prima parte di stagione, dopo l’annuncio dell’ingaggio della KTM, ha staccato la spina. Vinales si conferma uno dei talenti sprecati della classe regina. Quando è in giornata di grazie, come ad Austin, può risultare imprendibile, ma non ha mai fatto quel salto di qualità che segna la differenza tra un campione e un buon pilota. Nel 2025 affiancherà Enea Bastianini nel team Tech3. Avrà responsabilità ben più importanti nella sua nuova esperienza e, stavolta, non potrà permettersi passaggi a vuoto.
Luca Marini: 2 – Il fratello minore di Valentino Rossi ha concluso, nuovamente, fuori la zona punti. Il primo anno in Honda è stato da incubo e i rimpianti per aver lasciato una Ducati al top sono sempre più evidenti. Nessun pilota ufficiale della griglia di MotoGP ha fatto peggio di Marini e le sue dichiarazioni polemiche su una vittoria scritta di Marc Marquez in Ducati nel 2025 hanno generato numerose polemiche nei giorni scorsi. Da un pilota giovane che ha ancora tutto da dimostrare in MotoGP ci si attenderebbe un atteggiamento diverso. Entrambi i piloti del team factory della Casa di Tokyo, Zarco e Nakagami, hanno fatto meglio di quelli ufficiali HRC. Figura barbina della Honda che ha chiuso la stagione all’ultimo posto della graduatoria costruttori, accusando un ampio gap persino della Yamaha che ha corso con soli due rider.