Archiviato il primo back-to-back asiatico, la MotoGP si prepara alla volata finale per il titolo: a sei Gran Premi (e dodici gare) dal termine, infatti, sono solo tre le lunghezze che dividono Francesco Bagnaia e Jorge Martín.
Un distacco mai stato così ridotto tra i due, che ora fa seriamente tremare il Campione del Mondo in carica. Se sulla carta (e in classifica generale) ‘Pecco’ è ancora leader nel Mondiale, nelle ultime gare il verdetto della pista ha detto altro: da Misano in poi, infatti, ‘Martinator’ è sempre salito sul podio, conquistando tutte le Sprint Race in programma e cogliendo ben due vittorie (Misano e Giappone) e un secondo posto (India) in gara. Un rullino di marcia impressionante, che ha permesso allo spagnolo di recuperare punti importanti nei confronti del rivale, e che non sembra volersi arrestare.
Bagnaia, qualche zero di troppo
La stagione di Francesco Bagnaia fin qui è stata caratterizzata sì da molti acuti, ma anche da parecchi bassi. Se da un lato sono nove le vittorie conquistate dal ducatista in questo 2023, di cui quattro nelle Sprint Race, dall’altro non si possono ignorare i numerosi “zero” messi a segno da ‘Pecco’ nel corso dell’anno. Argentina, Texas, Francia, Catalogna e India sono stati passi falsi pesanti: troppi i punti i persi in queste gare, a cui si deve aggiungere anche lo zero nella Sprint di Silverstone. Un bilancio non propriamente positivo per un pilota che punta a riconfermarsi Campione del Mondo.
La situazione in cui attualmente si trova Bagnaia è diametralmente opposta rispetto a quella dello scorso anno: se nel 2022 era riuscito nell’impresa di recuperare ben 91 punti a Fabio Quartararo, oggi ‘Pecco’ deve fare i conti con un Martín in stato di grazia capace di ricucire lo svantaggio, passando dal -62 del Mugello al -3 attuale. Da inseguitore a inseguito, quindi, ma con una difficoltà in più: se l’anno passato la sfida era Ducati-Yamaha, quest’anno Bagnaia deve vedersela con un avversario che guida anch’egli una Ducati (seppur di un team satellite). Un dualismo tutto interno alla Casa di Borgo Panigale, che di certo fa felice il costruttore, ma che dà forse qualche certezza in meno a chi deve difendere il titolo iridato.
A queste difficoltà, si aggiunge anche la pressione: ‘Pecco’ ha il pacchetto migliore di tutto lo schieramento, è Campione del Mondo in carica ed è primo in classifica. Obbligato, dunque, a vincere per dimostrare a tutti (e a sé stesso) di essere il miglior pilota, non solo colui che guida la moto migliore. Una situazione in cui si ha tutto da perdere.
Martín, la costanza premia
Assoluto mattatore degli ultimi tre Gran Premi, Jorge Martín è in uno stato di forma eccezionale. Sempre a podio nelle ultime sette gare (tra Sprint e corse domenicali), nelle quali ha raccolto ben 5 vittorie: una striscia positiva che ha permesso allo spagnolo di recuperare quasi del tutto lo svantaggio accumulato nei confronti di Bagnaia.
Anche in Giappone, l’alfiere del team Prima Pramac ha messo in pista un’altra prestazione maiuscola: en-plein di vittorie per lui, capace di conquistare sia Sprint che gara [interrotta a metà per via della forte pioggia, ndr]. Si tratta della terza “doppietta” messa a segno da Martín in questo 2023, la seconda negli ultimi tre weekend di gara [la precedente era stata a Misano, ndr], dove è sempre arrivato davanti al rivale per il titolo.
Una rimonta, però, che non è frutto del caso. In questo 2023 ‘Martinator’ è maturato, dimostrandosi più solido e costante: sedici podi – di cui 8 vittorie – e due soli zeri [Portogallo e Texas, entrambi a inizio stagione, ndr] per lo spagnolo, che ha sempre chiuso in top ten le gare in cui ha tagliato il traguardo. Una costanza che premia e che, a sei Gran Premi dal termine, lo vede a soli tre punti di distacco dalla testa della classifica generale.
La rimonta di Martín sembra inarrestabile, soprattutto per la condizione psico-fisica ottimale in cui si trova lo spagnolo: senza la pressione di “dover vincere” e con il morale alle stelle, Jorge ha dimostrato di essere in questo momento il pilota più performante, su ogni circuito e in qualsiasi condizione. Lo spagnolo, quindi, non ha nulla da perdere in questo finale di stagione, che si chiuderà proprio a “casa sua”, a Valencia.
La volata per il titolo: sei gare in sette settimane
La corsa al Mondiale ripartirà tra poco più di dieci giorni e sarà una volata senza possibilità di riprendere fiato: sono infatti sei i Gran Premi in programma, dodici gare in tutto, distribuiti in sole sette settimane. Due “triplette” in cui non sarà possibile gestire o fare calcoli.
Si inizia a Mandalika, in Indonesia, circuito che lo scorso anno non sorrise a nessuno dei due contendenti al titolo: Bagnaia chiuse quindicesimo, Martín non portò a termine la corsa. Si proseguirà poi in Australia, a Philip Island, dove nel 2022 ‘Pecco’ arrivò terzo, mentre lo spagnolo settimo. La prima tripla si chiuderà poi sul tracciato di Buriram, in Thailandia, che la passata stagione vide Bagnaia a podio (terzo) e Martín solamente nono.
Si arriverà così alla volata finale, che partirà da Sepang, in Malesia, circuito che l’anno scorso vide da un lato il trionfo di ‘Pecco’, dall’altro lo zero di Jorge. Il penultimo round andrà in scena in Qatar, sul tracciato di Lusail, un ricordo poco piacevole per entrambi i piloti: qui, infatti, nel 2022 Bagnaia perse il controllo della moto alla prima curva, travolgendo un incolpevole Martín. L’atto finale sarà, come da tradizione, a Valencia, sul circuito dove la passata stagione ‘Pecco’ si è ufficialmente laureato Campione del Mondo. E quest’anno potrebbe tornare a giocarsi il Mondiale proprio al Ricardo Tormo, a “casa” del rivale Martín.