È stato il fautore della crescita Mazda, da ingegnere prima e poi anche da manager ai massimi livelli, sino agli anni Novanta. Soprattutto Yamamoto, fu uomo che lavorando in quella che era la Toyo Kogyo (denominazione mantenuta sino a metà anni Ottanta) fin dal lontano 1946 ne ha conosciuto i maggiori dettagli tecnici prima e i successi internazionali con marchio Mazda poi.
A partire dagli anni Sessanta ha infatti curato, sostenendola, l’applicazione in Giappone del noto motore rotativo, inventato da Felix Wankel, portandolo a livelli di popolarità e diffusione mai raggiunti in tutto il mondo. Soprattutto da fine anni Settanta, con il debutto negli Usa della mitica RX-7, cui seguirono applicazioni sportive stradali e persino corsaiole, in pista. Non è un nome troppo conosciuto dagli automobilsiti europei, quello che se ne è andato, ma a lui o sotto la sua direzione si rifanno i momenti di maggior prestigio per Mazda, con tanto di scelte più originali e talvolta meno redditizie di certa concorrenza.