I guai giudiziari
Ciarrapico stato implicato in diverse vicende giudiziarie. La pi nota fu quella del nodo Mondadori: il suo intervento venne sollecitato da Carlo Caracciolo perch facesse da intermediario nello scontro giudiziario fra gli imprenditori Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti per il possesso della casa editrice Arnoldo Mondadori editori. Nel 1993 a seguito dell’arresto per bancarotta fraudolenta, Ciarrapico lasci la presidenza della A. S. Roma, societ che aveva acquistato due anni prima. Nello stesso anno venne indagato per lo scandalo Safim-Italsanit. Nell’ambito dell’indagine, Ciarrapico, fu incarcerato a Regina Coeli il 21 marzo del 93, ma dopo un mese, gli furono concessi i domiciliari. Del 96, la condanna per bancarotta fraudolenta nel processo per il crac del Banco Ambrosiano. Nel 2000, dopo 7 anni di processo, diventa definitiva la condanna per finanziamento illecito ai partiti: considerata la sua et Ciarrapico viene affidato ai servizi sociali. Altri guai giudiziari arrivano nel 2010 quando la procura di Cassino chiede per lui il rinvio a giudizio con l’accusa di stalking a mezzo stampa nei confronti della giornalista Manuela Petescia. Sempre in ambito editoriale gli vengono sequestrati immobili, quote societarie e conti correnti (secondo la magistratura, un bottino da circa 45 milioni di euro), accumulati indebitamente per truffe alle societ. Nel 2012 l’imprenditore viene rinviato a giudizio insieme con altre 11 persone per truffa aggravata ai danni dello Stato e favoreggiamento. Nel 2015 viene condannato in via definitiva a 3 anni per truffa per aver ottenuto indebitamente 20 milioni di euro di sovvenzioni per la sua catena editoriale dalla Presidenza del Consiglio.