Se non si sia andati sempre in giro “con i paraocchi” per le vie interne dell’Autodromo Nazionale, la si è certo vista più volte, in quanto appassionati frequentatori del circuito monzese cui non possono sfuggire certi veicoli, dotati di ruote non comuni a quanto si veda in strada tutti i giorni. Che cosa? La locomotiva con annesse carrozze che stazionava inutilizzata da lungo tempo presso l’area verde tra i due rettilinei, più precisamente in corrispondenza delle vecchie rimesse. Un “residuato ferroviario” di inizio Novecento che si componeva di locomotiva a vapore 835.047 e due oggi ancor più rare carrozze Centoporte a tre assi. La piccola area che la vedeva stazionare priva particolari di cure e soprattutto pubblico, a ridosso degli alberi tra l’accesso alle tribune Ascari esterne e quello alla zona Museo (anch’essa struttura datata e poco sfruttata, ndr) era stata da tempo riservata a spazio di servizio, quindi di norma inagibile ai frequentatori.
Una storia lunga ma poco nota quella dei vagoni ferroviari fermi in quel di Monza Autodromo. La locomotiva prodotta dalla Breda verosimilmente nel 1907, andata in pensione dai servizi ferroviari tra fine anni Settanta e inizio Ottanta, disponeva di una scorta di 5 m³ d’acqua e di 2,4 m³ di carbone. Aveva subito un’’ultima manutenzione nel 2010 ma, pur di una certa valenza storica per il mondo delle ferrovie, ben pochi hanno avuto mai modo di toccare con mano o sfruttare per qualche attività utile, anche solo d’immagine, questi tre elementi appoggiati su dei binari.
In primavera 2018, il cosiddetto “treno dell’Autodromo” è stato trasferito su carrelli stradali della Goitese Trasporti da Monza all’Officina Media di Milano Smistamento.