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Monumento per San Nicola come la statua della Libertà, petizione per bloccarla: “Fermate quell’inutile colosso”

Dic 3, 2020
C’è chi dice no. L’idea di realizzare a Bari una colossale statua di san Nicola, alta 70 metri e visibile da 20 chilometri, non piace a tutti. Anzi, diventa oggetto di dibattito acceso in città a pochi giorni dal 6 dicembre, la data in cui i baresi festeggiano il loro patrono.

Il progetto dell’associazione “Una statua per San Nicola” parte da lontano, e adesso si fa più concreto: è stata individuata un’area – appartenente al Demanio – davanti al Varco della Vittoria, uno degli ingressi al porto poco distante dalla Fiera del Levante. E da lì il santo guarderebbe tutta la città, e pure oltre, quasi come il Cristo Redentore di Rio De Janeiro. Ma più di qualcuno storce il naso. È stata quindi lanciata una petizione su Change.org per “fermare la costruzione dell’inutile colosso”.

Un bozzetto utilizzato per promuovere l’iniziativa

A promuoverla è l’associazione Murattiano con Uaar Bari, che la rivolge direttamente al sindaco Antonio Decaro e all’assessora alle Culture Ines Pierucci: “Blocchino il progetto – tuonano – Disporre del suolo pubblico per un progetto privato violenta il profilo della città in prossimità del mare e crea un precedente pericoloso, con un’opera peraltro di cattivo gusto”.

“Sta purtroppo prendendo sempre più piede la proposta di costruire a Bari il colosso di san Nicola, patrono della città – si legge nella motivazione della petizione – Si tratterebbe di una statua gigante alta oltre 50 metri, ai quali ne vanno aggiunti 20 di basamento. Un mastodontico pugno nell’occhio, degno di altre epoche e mentalità. Non si tratta di contrastare la devozione: i fedeli hanno già la Basilica, con la statua del santo nel piazzale e tre giorni di festeggiamenti a maggio. Questa colossale costruzione, invece, si impone a tutti e rappresenta un colossale spreco di denaro, che di questi tempi è un vero schiaffo ad altre priorità”.

Bari, per san Nicola un monumento come la Statua della Libertà: “Lo faremo con l’aiuto di tutti”

Un’operazione “trash”, dicono i contestatori, “che ci renderà ridicoli agli occhi del mondo”. La petizione circola sui social e ha finora raccolto più di 200 adesioni. Dal canto loro, però, ci sono le ragioni di chi quel colosso lo vuole. L’associazione “Una statua per san Nicola” è presieduta da Anna Losurdo, coordinata da Enzo Varricchio e composta da Vincenzo Capobianco, Fabio Fatiguso, Loredana Ficarelli, Luigi Mirizzi, Alessandro Reina e Bruno Notarnicola.

L’intento è celebrare il patrono con un’opera alla cui realizzazione lavoreranno maestranze locali – e saranno utilizzati materiali preferibilmente pugliesi – e per la quale non sarà chiesto denaro pubblico. Donazioni private, quindi, che confluiranno in migliaia di targhe da apporre alla base della statua. Viste le dimensioni, poi, il gigantesco san Nicola avrà due ascensori, e ci sarà spazio pure per zone ristoro e bar.

“Una proposta ridicola”, commenta l’architetto Gianvito Spizzico; “uno scempio del paesaggio e un’operazione commerciale in nome del santo”, gli fa eco Rossella Ressa, capodelegazione del Fai Bari e vicepresidente del Fai Puglia. Intanto sua figlia Micaela Paparella, avvocata e consigliera comunale delegata proprio alle politiche di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico, ha protocollato una richiesta di chiarimenti al Comune e al sindaco, animata dal fatto che la notizia del colosso “sta destando una forte preoccupazione ed enorme perplessità da parte dei cittadini e delle associazioni ambientaliste e non”.

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