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Monasterace, minacce a ex ministro Lanzetta: in manette 14 membri del clan Ruga

Ott 20, 2016

Si sentivano i padroni di Monasterace. E per affermarlo gli uomini del clan Ruga non hanno esitato a uccidere, minacciare, mettere bombe e appiccare incendi. Un messaggio inviato anche all’ex ministro Maria Carmela Lanzetta, che da sindaco di Monasterace aveva sfidato la storica cosca e per questo ha visto saltare in aria la storia farmacia di famiglia nel giugno 2011, per poi vedere la sua auto ridotta ad un colabrodo dai colpi di arma da fuoco che qualcuno ha sparato nella notte del marzo del 2012.

Tutti episodi – hanno scoperto i carabinieri del nucleo investigativo di Locri, coordinati dai magistrati della Dda di Reggio Calabria, guidata da Federico Cafiero de Raho – che portavano la firma dello storico clan, che da sempre ha governato il piccolo centro della Locride. Le indagini hanno portato all’arresto di 14 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, omicidio, danneggiamento, rapina, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Attività ‘tradizionali’ per il clan, fotografato dalle indagini in uno dei momenti più delicati della sua esistenza: la riorganizzazione seguita all’omicidio di Andrea Ruga, barbaramente ucciso dal fratello. Le indagini hanno permesso di ricostruire non solo movente e modalità dell’omicidio, ma anche l’organigramma del clan che, anche dopo la morte del boss, ha continuato a imporre il proprio dominio sul centro di Monasterace.

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