MODENA – Sono entrati nel suo studio di notte, tra venerdì e sabato scorsi, ed hanno rovistato ovunque, senza però portare via nulla. Ha il sapore dell’intimidazione il raid che ha visto protagonista lo studio dell’avvocato Enza Rando, a Modena. Un’incursione che si è registrata poche ore dopo che la legale di Libera aveva partecipato come relatore ad un convegno dal titolo “Come cambiano le mafie idee e nuovi percorsi di contrasto” a cui erano stati presenti oltre lei anche don Luigi Ciotti, il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e Franca Imbergamo, magistrato della Dna. Un messaggio preoccupante perchè Rando è vice presidente di Libera e avvocato che per l’associazione cura le costituzioni di parte civili in numerosi processi di mafia.
Gli incursori hanno messo soqquadro la sua stanza e rovistato tra i fascicoli senza che alla stessa sia stato sottratto nulla, pur essendo a portata di mano Pc, penne e altri oggetti di valore. L’associazione Libera ha espresso “preoccupazione e inquietudine per il grave episodio”. Aggiungendo: “Abbiamo piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, ma dopo questo atto ci poniamo delle domande, ci chiediamo chi c’è dietro tutto questo?”.
Libera
ricorda che “l’atto di venerdì scorso segue il linciaggio mediatico, durato per mesi, nei confronti di Enza Rando, dai manipolatori della verità”. E conclude: “Il susseguirsi di tali episodi rappresentano dei gravi segnali che ci preoccupano ma non ci fermano, consapevoli che, lungi dall’intimorirci, ci stimolano ad essere ancora di più cittadini responsabili, decisi a difendere il bene comune da chi lo vuole corrompere, rubare, distruggere”.