Mini è uno dei Marchi più riconoscibili a livello internazionale grazie ad alcuni elementi nella linea e nello stile che da sempre ne contraddistinguono i vari modelli che si sono susseguiti negli anni. Anche il Marchio britannico, come tanti altri ha deciso di abbracciare la tecnologia elettrica e per questo motivo ha dato vita a Mini John Cooper Works Electric e Mini John Cooper Works Aceman, due vetture completamente elettriche per l’appunto.
La nuova gamma di modelli di Mini però non si arresta di certo qui. Sono state presentate, infatti, anche le nuove Mini John Cooper Works e Mini John Cooper Works Cabrio, dotate di un potente motore TwinPower Turbo. Infine, per coloro i quali amano i fuoristrada e le gite su terreni impervi, è stata svelata anche la Mini John Cooper Works Countryman ALL4, dotata di trazione integrale ALL4.
Le Mini totalmente elettriche
La Mini John Cooper Works Electric offre un consumo di energia combinato di 15,6-15,3 kWh/100 km, mentre la Mini John Cooper Works Aceman ha un consumo di 16,4-16,0 kWh/100 km. Entrambe hanno un motore capace di erogare una potenza di 258 CV e una coppia massima di 350 Nm. Inoltre possono fornire ulteriori 20 kW di potenza grazie a una funzione di electric boost. Ambedue i modelli hanno inoltre, in dotazione, pneumatici ad alte prestazioni.
Questi modelli hanno spiccati dettagli che si rifanno al motorsport come il logo John Cooper Works in rosso, bianco e nero, come lo stile della bandiera a scacchi degli sport. Il tetto multitono specifico JCW ha una sfumatura di colore rosso e lateralmente troviamo delle minigonne nere. La Works Electric riesce a percorrere 371 km con una singola ricarica, mentre la Works Aceman riesce a farne 355.
Per chi ama la guida sportiva
Per chi invece ama la velocità pura ci sono le MINI John Cooper Works e MINI John Cooper Works Cabrio. Entrambe sono dotate di un motore TwinPower Turbo da 4 cilindri, capace di erogare una potenza di 231 CV e 380 Nm di coppia. Grazie al cambio automatico a doppia frizione con regolazione sportiva è possibile fare cambiate particolarmente dinamiche. Accelerazione bruciante per entrambe, con la John Cooper Works che impiega 6,1 secondi e la John Cooper Works Cabrio 6,4 secondi a passare da 0 a 100 km/h.
La velocità massima della Cooper Works è di 250 km/h, mentre la Cabrio tocca i 245 km/h. Quest’ultima ha la capote retrattile in soli 18 secondi e ad una velocità massima di 30 km/h. Ambedue i modelli sono dominati nella parte anteriore da un’enorme griglia con logo JCW, che non serve solo per abbellire l’auto, ma ha anche una funzione di raffreddamento del motore. Sulle prese d’aria laterali troviamo poi degli inserti rossi.
Una vettura per ogni occasione
Infine c’è la MINI John Cooper Works Countryman con trazione integrale ALL4, che offre un consumo di carburante combinato di 8,3 – 7,8 l/100 km. Il motore riesce ad erogare una potenza di 300 CV e 400 Nm di coppia massima, con una top speed che tocca i 250 km/h. Esternamente questo modello si contraddistingue per le luci posteriori verticali con il John Cooper Works Signature Mode. L’auto in questione è dotata di tutti gli ADAS e non solo, infatti, per la prima volta Mini offre una guida automatizzata parzialmente di livello 2 su percorsi simili a quelli autostradali.
Gli interni di tutte queste Mini è caratterizzato da dettagli e inserti specifici JCW in rosso e nero. Il volante sportivo JCW nero presenta cuciture rosse e un raggio a ore 6 in tessuto nero e rosso. I sedili sportivi sono in similpelle nera con materiale a maglia multicolore nella zona delle spalle. All’interno di ogni vettura c’è poi il sistema audio Harman Kardon di serie. L’azienda statunitense da anni è leader in questo settore e offre un’esperienza di altissimo profilo a chi ama ascoltare la musica in viaggio.
Sempre più tecnologia
La tecnologia di Mini però non si ferma al solo aspetto audio. Su tutte le auto in questione troviamo, infatti, la modalità go-kart, che amplia le opzioni delle Mini Experience Modes, dando alla gamma un ulteriore tocco di motorsport. Lo sterzo è impostato in modo tale da essere più diretto, mentre il pedale dell’acceleratore offre una risposta più rapida ai comandi così da offrire un maggiore divertimento di guida. Fiore all’occhiello di queste vetture è anche lo schermo OLED, che offre una visione ad alta risoluzione di tutte le informazioni inerenti l’auto come ad esempio la coppia, la potenza erogata e la forza g attuale così da offrire un’esperienza al guidatore tale da farlo sentire un pilota.
Tutti i modelli Mini John Cooper Works sono inoltre dotati di Digital Key Plus, una chiave digitale presente sullo smartphone. Grazie a questa funzione è possibile sbloccare o bloccare l’auto senza per forza impugnare il telefono. La Works Electric e la Works Aceman, inoltre, offrono la possibilità di avere la funzione Remote Parking, che permette di parcheggiare o far uscire dal parcheggio l’auto attraverso lo smartphone. Insomma una dotazione tecnologia davvero di altissimo profilo per la nuova gamma Mini, che promette di trasportare i suoi clienti direttamente nel futuro.
L’esperienza racing
Naturalmente tutta questa attenzione al motorsport non è affatto casuale. La storia della Mini John Cooper Works risale addirittura al lontano 1961, quando John Cooper intuì il potenziale della Mini per il racing. A quel punto decise di installarci sopra un motore più potente, nuovi freni e uno sterzo più diretto. All’epoca quella che era una piccola utilitaria si trasformò in un autentico bolide che fece tremare i colossi del rally. In particolare si segnalano le tre vittorie al mitico Rally di Monte Carlo nel 1964, 1965 e 1967. Nella storia recente Mini si è tolta lo sfizio di vincere la leggendaria gara della 24 ore del Nürburgring.
Tutta questa attenzione per il motorsport si è tramutata nei 5 nuovi modelli che sono stati presentati che offrono un po’ un riassunto dell’esperienza di Mini maturata in questi anni. Il giusto connubio tra sport, eleganza e tecnologia, non dimenticando che alle spalle di questo storico Marchio britannico c’è un colosso come BMW che da anni sta investendo sia nell’auto elettrica, che in quella ad idrogeno. Chissà che in futuro anche Mini non ci riservi qualche sorpresa sotto quest’ultimo punto di vista.