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Milano, Piano City boom, 100 mila in ascolto tra musica e poesia

Mag 21, 2018

Alle 21 di sabato è piena anche Cascina Linterno in via fratelli Zoia, bella meta ma certo non proprio centrale. In programma c’è il concerto di Maria Del Mar Cabezuelo Saenz, repertorio misto di classica, contemporanea, musiche originali. Quando la spagnola esegue Chopin, il sole è appena tramontato e dai cespugli e dagli alberi del Parco Sud sciami di lucciole iniziano la loro danza intermittente, con la Saenz che proprio non ce la fa a non commuoversi. Se la stima di oltre 100mila presenze (e mancava ancora all’appello il finale a Villa Reale con Vinicio Capossela) viene premiata pure dalla poesia, significa che Piano City è stata davvero un successo.

Al traguardo del fatale settimo anno, poteva anche arrivare stanco il format che prima dei vari Book e Food ha iniziato l’era milanese delle settimane tematiche. E invece i sold out anche stavolta non si contano. Tra gli oltre 470 concerti, era certo facile immaginare che l’inaugurazione affidata ad Aziza Mustafa Zadeh avrebbe potuto guadagnarsi code e applausi, non era affatto scontato che alle 5 di domenica in riva all’Idroscalo qualcuno si sarebbe svegliato per ascoltare il melancolico Pol Solonar. E invece per l’artista ucraino si incontravano, accanto ai mattinieri, decine di indistruttibili nottambuli reduci da ore di elettronica alla Palazzina Liberty.

Accumunava tutti il desiderio del caffè, come la mattina precedente ai Bagni Misteriosi in via Botta dove il piano galleggiava sulla piscina. E ci sarebbe da fare un lungo elenco dei luoghi (privati e non) conquistati dalla pacifica rivoluzioni dei pianoforti.

Domenica ad esempio apriva (in anticipo sull’inaugurazione prevista ad ottobre) la Biblioteca degli alberi, collezione botanica e soprattutto giardino che in Porta Nuova in tanti vorrebbero finalmente calpestare ingolositi da lontano da splendidi prati già pieni di fiori. La prenotazione era obbligatoria, qualcuno provava a entrare dalle recinzioni lontane dall’ingresso, non proprio impenetrabili, e veniva puntualmente sgamato.

Nella lunga fila dei regolari c’era l’assessore alla cultura Filippo del Corno con famiglia. «È andato tutto benissimo, ovunque, anche al centro d’accoglienza di via Corelli. Io personalmente rimango molto colpito da come Piano City sappia invitare alla partecipazione ispirando forme di cittadinanza attiva. Penso a una storia di ieri, sabato. Sono andato in un altro giardino, al Parco Certosa, Quarto Oggiaro, dove l’associazione locale di promozione sociale un anno fa ha chiesto le venisse devoluto il cinque per mille. È finita che sono riusciti a comprarsi uno Steinway, usato ma comunque un gran piano, raccogliendo mi pare 8mila euro. Adesso è nell’Auditorium della parrocchia della Pentecoste ed è un pezzo di Milano e di Piano City».

Pianoforte anche al Corvetto, al Mercato comunale di piazza Ferrara sabato alle 18, dove si sono presentate le signore di zona portandosi la sedia da casa. Pianoforti, quattro, ieri mattina in via della Spiga in mezzo alla strada, e poi altri quattro pianoforti alle 18,30 in via Padova, bloccata al traffico tra via Arquà e via Fanfulla. Pianoforte a Chiaravalle sempre alle 18,30 in una casa confiscata alla mafia nel 2012. Tra le note, si può quasi leggere una lezione. Cioè meno parole e almeno un po’ di musica in più anche per le periferie. «Anche io come la Saenz sono commossa, mi arrivano foto dal Castello, da piazza Fontana, dal Teatro Gerolamo, file e file per la musica, Milano è magnifica». Ricciarda Belgiojoso, direttrice artistica da tre anni, sta attraversando Villa Reale mentre dei francesi suonano la sigla dei Simpson.

«Anzitutto ricordiamo che sono direttrice artistica con Titti Santini, Piano City l’ha costruita sette anni fa. E poi insistiamo sulla partecipazione. Ho visto gente ballare con Intra alla Fondazione Prada. Ho visto pubblico anche a maratone lunghe ore. Un esempio per tutti è la performance di Carlo Formenti in Santeria, 13 giorni di vita continua attorno al piano. Il seguito di Piano City racconta una passione speciale dei milanesi per la musica».

Anche

il sindaco Sala ha fatto grandi complimenti all’organizzazione. «Ne siamo lusingati, si augura una collaborazione ancora più forte con la città. Vedremo di accontentarlo ma su due piedi non so cosa potremmo fare di più. L’unico augurio è che la manifestazione possa avere un passo ancora più internazionale. Già in tanti vengono ormai a Milano apposta. Ma su questo possiamo fare anche di più».

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