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Milano, il rettore della Statale: “Scuola e università a rischio deriva commerciale”. Crediti e maturità sotto accusa

Gen 26, 2017

“Servono ancora le università?”. È con una domanda provocatoria che il rettore dell’università Statale di Milano, Gianluca Vago, ha inaugurato l’anno accademico del suo ateneo. Una riflessione amara sul ruolo della formazione – sia superiore che universitaria – che rischia di prendere una “deriva commerciale e quantitativa”, dove si studia per avere i crediti formativi e non per la conoscenza.

Un sistema in cui “qualcuno vorrebbe trattare lo studente sempre più spesso come un cliente”. Questa deriva, secondo il rettore, può aumentare con la proposta di introdurre la “media del 6 per l’accesso agli esami di maturità”, un’idea che lo stesso Vago ha definito, con un slogan provocatorio, “saldi formativi”.

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Lo sfogo è avvenuto durante la cerimonia che ha visto la laurea ad honorem al compositore Ennio Morricone e che è stata aperta dall’omaggio dell’ateneo ad Alessandra Lavezzi e Flavia Roncalli, le due studentesse di chimica della Statale morte di meningite. “Dobbiamo raccontare chi siamo, più

ancora che quello che sappiamo – ha detto Vago a proposito della missione dell’università -: questo è quello che dobbiamo ai nostri studenti, lo devono i veri maestri ai propri allievi”.

Secondo il rettore “ogni viltà, ogni opportunismo, ogni scorciatoia facile, ogni mediocre privilegio, ogni gratuita e svogliata inefficienza, ogni superficiale pressapochismo sono una ferita che lacera la speranza dei nostri ragazzi e piega la loro fiducia”.

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