Il volume è in bella mostra nella vetrina di Giuffré di via Larga a Milano, forse la più importante libreria giuridica in città. Titolo del testo: Leggi fondamentali del diritto pubblico e costituzionale, quarantesima edizione. Strillo in copertina: “aggiornata alla riforma costituzionale”. Peccato che la riforma – che si poneva l’obiettivo di superare il bicameralismo perfetto – sia stata pesantemente bocciata dal referendum confermativo dello scorso 4 dicembre.
Il testo giuridico è stato aggiornato per l’ultima volta nell’agosto 2016. Quindi, dopo che il parlamento il 12 aprile aveva votato quella che Wikipedia chiama “Riforma costituzionale Renzi-Boschi”, ma prima che la consultazione popolare di dicembre la seppellisse sotto un 60 per cento di “no”. “Ovviamente nella prossima edizione i riferimenti alla riforma saranno esclusi, visto che il testo non è passato al vaglio popolare – spiegano alla libreria Giuffrè, punto vendita ufficiale di Giuffré Editore, la casa editrice che pubblica il libro -. Tuttavia, non c’è motivo per mandare al macero le copie esistenti, visto che la quarantesima edizione riporta sì le norme per come erano state riformate dal parlamento, ma vi affianca il testo originale della Costituzione, che la maggioranza degli elettori ha voluto confermare”.
Lo strillo di copertina del manuale
Francesco Vivone, il ventiquattrenne studente di Giurisprudenza milanese che per primo ha segnalato l’esistenza del libro sui social network, ironizza: “Evidentemente la Giuffré non ha fatto i conti con la volontà popolare!”. Vivone è stato fra i fondatori del comitato per il No al referendum dell’università Statale, la cui sede si trova a poca distanza dalla libreria.
Non è dato sapere quante copie siano state stampate del volume in questione. Ma non si esclude che per i collezionisti possa un giorno avere un valore, come già lo hanno su eBay i gadget commemorativi dell’elezione (mai avvenuta) di Hillary Clinton come quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti. Merchandising prodotto in fretta e furia prima
delle elezioni che hanno invece incoronato Donald Trump. Gadget ricercatissimi – per lo più a titolo di scherno – proprio dai fan del miliardario newyorkese. Allo stesso modo, il destino del manuale di diritto costituzionale potrebbe quindi essere quello di oggetto feticcio per i sostenitori del “no” al referendum. Magari da regalare per Natale agli sconfitti schierati per il “sì”.Twitter: @franvanni