AGI – Si riapre uno spiraglio per mantenere in Italia le gare di bob alle Olimpiadi di Milano Cortina del 2026: dopo l’ufficializzazione lunedì scorso del no alla realizzazione della pista lungo il vecchio tracciato della Eugenio Monti di Cortina, si era parlato di un trasferimento all’estero, probabilmente a St. Moritz, in Svizzera, pista naturale a pochi chilometri da Livigno.
Ora, però, il governo fa sapere che la priorità andrà alla pista di Cesana, nata per le Olimpiadi di Torino del 2026 ma chiusa dal 2011. Le risorse disponibili per la realizzazione della pista da bob di Cortina sono risultate insufficienti e la gara è andata deserta, ma Palazzo Chigi, nel limite delle risorse disponibili, ha fatto filtrare di aver sostenuto sin da subito l’adeguamento della pista di Torino, che per l’esecutivo resta quella preferibile.
Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio aveva evocato la possibilità di ripristinare l’impianto dei Giochi 2006 di Cesana Pariol. “Bene che il Governo ci stia ripensando e sia tornato a valutare l’ipotesi di utilizzare gli impianti della Città Metropolitana torinese per le prossime Olimpiadi”, ha commentato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, “continuiamo a credere che sia profondamente sbagliato usare soldi dei contribuenti italiani per finanziare impianti all’estero”. “L’opzione di Cesana”, ha aggiunto, “sarebbe senz’altro preferibile e permetterebbe di garantire il futuro di quell’area”.
Nei prossimi giorni dovrebbe essere pronto il dossier dei progettisti di uno studio sullo stato dell’impianto e sui costi per il risanamento, commissionato dalla Fondazione 20 marzo, proprietaria dell’impianto. La pista di Cesana in questi anni è stata abbandonata al degrado ma il documento dovrebbe dimostrare come i 1.400 metri del tracciato siano ancora funzionanti, specialmente nel sistema di formazione del ghiaccio che rappresenta il cuore dell’impianto. Si stima che per sistemare Cesana entro il 2025 servirebbero circa 40 milioni di euro, meno di quanto previsto per Cortina.
AGI – Si riapre uno spiraglio per mantenere in Italia le gare di bob alle Olimpiadi di Milano Cortina del 2026: dopo l’ufficializzazione lunedì scorso del no alla realizzazione della pista lungo il vecchio tracciato della Eugenio Monti di Cortina, si era parlato di un trasferimento all’estero, probabilmente a St. Moritz, in Svizzera, pista naturale a pochi chilometri da Livigno.
Ora, però, il governo fa sapere che la priorità andrà alla pista di Cesana, nata per le Olimpiadi di Torino del 2026 ma chiusa dal 2011. Le risorse disponibili per la realizzazione della pista da bob di Cortina sono risultate insufficienti e la gara è andata deserta, ma Palazzo Chigi, nel limite delle risorse disponibili, ha fatto filtrare di aver sostenuto sin da subito l’adeguamento della pista di Torino, che per l’esecutivo resta quella preferibile.
Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio aveva evocato la possibilità di ripristinare l’impianto dei Giochi 2006 di Cesana Pariol. “Bene che il Governo ci stia ripensando e sia tornato a valutare l’ipotesi di utilizzare gli impianti della Città Metropolitana torinese per le prossime Olimpiadi”, ha commentato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, “continuiamo a credere che sia profondamente sbagliato usare soldi dei contribuenti italiani per finanziare impianti all’estero”. “L’opzione di Cesana”, ha aggiunto, “sarebbe senz’altro preferibile e permetterebbe di garantire il futuro di quell’area”.
Nei prossimi giorni dovrebbe essere pronto il dossier dei progettisti di uno studio sullo stato dell’impianto e sui costi per il risanamento, commissionato dalla Fondazione 20 marzo, proprietaria dell’impianto. La pista di Cesana in questi anni è stata abbandonata al degrado ma il documento dovrebbe dimostrare come i 1.400 metri del tracciato siano ancora funzionanti, specialmente nel sistema di formazione del ghiaccio che rappresenta il cuore dell’impianto. Si stima che per sistemare Cesana entro il 2025 servirebbero circa 40 milioni di euro, meno di quanto previsto per Cortina.