• 5 Febbraio 2025 14:51

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Milano – Cortina, Compagnoni: “Siano i Giochi di tutta Italia”

Feb 5, 2025

(AGI) – “I Giochi di Milano Cortina 2026 siano i Giochi dell’Italia intera. Speriamo che vengano recepite anche nelle regioni del Sud, per questo il viaggio della fiamma olimpica toccherà tutti i territori. Le Olimpiadi sono un evento di grande valore che crea orgoglio”. Lo dice all’AGI Deborah Compagnoni, fuoriclasse dello sci alpino vincitrice di ben tre medaglie d’oro consecutive tra il 1992 e il 1998, oltre a 3 ori mondiali e una coppa del mondo di gigante e dal 2021, Ambassador dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026.

“Io ho sempre disputato le Olimpiadi all’estero ma da cittadino italiano penso sia una grande emozione avere questo evento in Italia – afferma la 54enne di Bormio –. Il mio ruolo è quello di trasmettere l’importanza dei valori olimpici. Le Olimpiadi sono un forte messaggio per la società perché lo sport unisce, è senso di verità, nello sport non c’è l’imbroglio, nello sport devi faticare, devi lottare. Diciamo che negli anni questi valori sono un po’ cambiati”.

 

 

 

Parlando dell’aspetto prettamente sportivo, di come un atleta vive l’evento a cinque cerchi, l’ex azzurra spiega che “tutti danno un valore diverso a quelle gare ma in realtà sono identiche a quelle di Coppa del mondo, del resto a Bormio e a Cortina si gareggia ogni anno nell’ambito della Coppa del mondo, certo, quella è la gara delle Olimpiadi”. Alla domanda su come e perché sono cambiate le Olimpiadi, Compagnoni assicura che “per l’atleta lo spirito non cambia, quello che è cambiato è tutto l’ambiente intorno, aziende, sponsor, media, social nelle ultime edizioni Corea del Sud e Cina hanno spinto con valori economici molto forti”. 

Deborah poi ammette: “Ho avuto la fortuna di partecipare, vincendo anche, a Lillehammer ’94 (era stata alfiere dell’Italia, ndr), le Olimpidi più belle, le più ecologiche, più romantiche, le più tradizionali”.

 

 

In merito alla sua carriera, Deborah rivede “momenti belli ed emozionati”: “Con l’oro di Albertville ’92 sono diventata famosa anche per l’infortunio al ginocchio in gigante (drammatico l’urlo di dolore in mondovisione, ndr), ma l’argento nello slalom e poi l’oro nel gigante a Nagano ’98 mi diedero tanta soddisfazione”.

Parlando dello stato di salute dello sci alpino italiano, Compagnoni è chiara: “A livello femminile abbiamo la squadra più vincente di sempre, competitiva nelle discipline veloci e in gigante, manca lo slalom, mentre i maschi qualche risultato lo hanno fatto, non stanno attraversano i loro migliori anni ma non sono inesistenti”.

 La campionessa valtellinese oggi icona dello sport è sicura: “Ai Giochi qualche medaglia dallo sci arriverà, sicuramente in discesa e supergigante con Brignone, Goggia ma anche Bassino e Pirovano che stanno facendo molto bene”.    

 

 Alla domanda, perché il fenomeno ‘Tomba-Compagnoni’ era entrato nelle case degli italiani, risponde, “è stato un momento storico particolare, non c’erano i social, le persone avevano la loro vita, lavoro, un po’ di tempo libero e poi la televisione, adesso c’è di tutto e di più, le vittorie e le medaglia sono una toccata e fuga, non viene data la giusta importanza”.      

Oltre a essere ambasciatrice di Milano Cortina 2026, oggi l’ex fuoriclasse realizza una linea di abbigliamento da sci donna-uomo e bambino: “Altavia by Deborah Compagnoni è una nuova sfida, per me, dallo scorso anno è distribuita in Oviesse, sono capi tecnici di qualità mantenendo un prezzo democratico non equiparabili a quelli di altre aziende del settore”.

 

 

 

 

(AGI) – “I Giochi di Milano Cortina 2026 siano i Giochi dell’Italia intera. Speriamo che vengano recepite anche nelle regioni del Sud, per questo il viaggio della fiamma olimpica toccherà tutti i territori. Le Olimpiadi sono un evento di grande valore che crea orgoglio”. Lo dice all’AGI Deborah Compagnoni, fuoriclasse dello sci alpino vincitrice di ben tre medaglie d’oro consecutive tra il 1992 e il 1998, oltre a 3 ori mondiali e una coppa del mondo di gigante e dal 2021, Ambassador dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano Cortina 2026.
“Io ho sempre disputato le Olimpiadi all’estero ma da cittadino italiano penso sia una grande emozione avere questo evento in Italia – afferma la 54enne di Bormio –. Il mio ruolo è quello di trasmettere l’importanza dei valori olimpici. Le Olimpiadi sono un forte messaggio per la società perché lo sport unisce, è senso di verità, nello sport non c’è l’imbroglio, nello sport devi faticare, devi lottare. Diciamo che negli anni questi valori sono un po’ cambiati”.

 

 

 
Parlando dell’aspetto prettamente sportivo, di come un atleta vive l’evento a cinque cerchi, l’ex azzurra spiega che “tutti danno un valore diverso a quelle gare ma in realtà sono identiche a quelle di Coppa del mondo, del resto a Bormio e a Cortina si gareggia ogni anno nell’ambito della Coppa del mondo, certo, quella è la gara delle Olimpiadi”. Alla domanda su come e perché sono cambiate le Olimpiadi, Compagnoni assicura che “per l’atleta lo spirito non cambia, quello che è cambiato è tutto l’ambiente intorno, aziende, sponsor, media, social nelle ultime edizioni Corea del Sud e Cina hanno spinto con valori economici molto forti”. 
Deborah poi ammette: “Ho avuto la fortuna di partecipare, vincendo anche, a Lillehammer ’94 (era stata alfiere dell’Italia, ndr), le Olimpidi più belle, le più ecologiche, più romantiche, le più tradizionali”.
 

 
In merito alla sua carriera, Deborah rivede “momenti belli ed emozionati”: “Con l’oro di Albertville ’92 sono diventata famosa anche per l’infortunio al ginocchio in gigante (drammatico l’urlo di dolore in mondovisione, ndr), ma l’argento nello slalom e poi l’oro nel gigante a Nagano ’98 mi diedero tanta soddisfazione”.
Parlando dello stato di salute dello sci alpino italiano, Compagnoni è chiara: “A livello femminile abbiamo la squadra più vincente di sempre, competitiva nelle discipline veloci e in gigante, manca lo slalom, mentre i maschi qualche risultato lo hanno fatto, non stanno attraversano i loro migliori anni ma non sono inesistenti”.
 La campionessa valtellinese oggi icona dello sport è sicura: “Ai Giochi qualche medaglia dallo sci arriverà, sicuramente in discesa e supergigante con Brignone, Goggia ma anche Bassino e Pirovano che stanno facendo molto bene”.    

 

 Alla domanda, perché il fenomeno ‘Tomba-Compagnoni’ era entrato nelle case degli italiani, risponde, “è stato un momento storico particolare, non c’erano i social, le persone avevano la loro vita, lavoro, un po’ di tempo libero e poi la televisione, adesso c’è di tutto e di più, le vittorie e le medaglia sono una toccata e fuga, non viene data la giusta importanza”.      
Oltre a essere ambasciatrice di Milano Cortina 2026, oggi l’ex fuoriclasse realizza una linea di abbigliamento da sci donna-uomo e bambino: “Altavia by Deborah Compagnoni è una nuova sfida, per me, dallo scorso anno è distribuita in Oviesse, sono capi tecnici di qualità mantenendo un prezzo democratico non equiparabili a quelli di altre aziende del settore”.
 
 
 
 

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