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Milano chiude in cauto rialzo, bene le banche e Mediaset

Nov 24, 2017

MILANO – I listini europei sono in leggero rialzo in avvio, in una giornata a mezzo servizio per gli operatori americani, che nel post-Giorno del Ringraziamento vedono Wall Street chiudere in anticipo di tre ore, e con il ritorno ai desk dei colleghi giapponesi, che ieri erano fermi per festività. Con volumi meno sostenuti della norma, ieri ha fatto rumore il crollo improvviso dei listini cinesi che rammenta agli addetti ai lavori quanto sia elevato il rischio di volatilità da quelle parti. Oggi i listini sono tornati a stabilizzarsi e, nota Bloomberg, per l’indice Msci Asia Pacific si avvicina la chiusura della settima settimana positiva delle ultime otto.

Stamattina la Borsa di Tokyo ha terminato dunque l’ultima seduta della settimana poco variata, dopo il giorno di festività di ieri, appesantita dalla nuova fase di apprezzamento dello yen sul biglietto verde e la correzione del mercato azionario cinese. L’indice Nikkei segna una variazione appena positiva dello 0,12% a quota 22.550,85. Sul mercato dei cambi lo yen si apprezza sul dollaro a un valore di 111,40, mentre è stabile sull’euro a 132,10.

A Piazza Affari, il Monte dei Paschi ha fissato il tasso di interesse fisso dei titoli di debito senior offerti in scambio agli ex obbligazionisti subordinati: è pari allo 0,657%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi tratta stabile in area 140 punti base; l’euro è in lievissimo calo sul dollaro a quota 1,184.

In Giappone l’indice preliminare Pmi sul settore manifatturiero è salito a novembre al 53,8 dal 52,8 di ottobre, secondo Markit. In Europa si guarda soprattutto all’indice Ifo della Germania e, per quanto riguarda l’Italia, ai dati su fatturato e ordini dell’industria. Bankitalia pubblica il rapporto sulla stabilità finanziaria, sono poi in agenda i discorsi di alcuni membri del direttorio Bce.

Sul fronte delle materie prime, si avvicina l’incontro Opec di fine mese e la Russia fa sapere di esser pronta a discutere dell’estensione dell’accordo sul taglio della produzione alla prossima riunione di Vienna in calendario per il 30 novembre. Lo ha detto il ministro dell’Energia russo Alexander Novak al summit del gas in Bolivia. Il petrolio Wti si è portato ai massimi da oltre due anni a quota 58,45 dollari al barile, mentre il lingotto d’oro è poco mosso a 1.292 dollari l’oncia.

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