Andrà agli arresti domiciliari e non in carcere, per motivi di salute, Roberto P., il 54enne arrestato ieri per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e detenzione ai fini di spaccio, che ha aggredito verbalmente e minacciato (secondo il racconto della vittima) con un’accetta da 50 centimetri un tecnico di Radio Padania all’esterno della sede della Lega in via Bellerio, a Milano.
La decisione dei domiciliari è del giudice delle direttissime davanti al quale l’uomo, che ha numerosi precedenti penali, ha detto: “Non ce l’avevo con la Lega, c’è stato un diverbio con lui, non ci siamo capiti e non c’ho visto più”.
L’uomo ha anche raccontato che aveva l’accetta per difendersi semmai, “perché ero appena andato a ritirare la pensione”. Dopo l’aggressione, l’uomo ha urlato frasi farneticanti contro il partito ed è scappato a casa, a pochi passi dalla sede della Lega, dove ha riposto l’arma. Quando è tornato in strada, gli agenti del commissariato Comasina lo hanno bloccato in via Annibal Caro.
Poco dopo è arrivata una pattuglia dei carabinieri in supporto e il 54enne ha
colpito un militare al volto con un pugno. Nella brevissima colluttazione ha perso un coltellino da 5 centimetri. La successiva perquisizione in casa ha permesso di scoprire l’accetta, circa 30 grammi di hashish e 600 euro in contanti che si ritiene siano frutto di spaccio. Lo stesso viceprocuratore onorario aveva chiesto i domiciliari (la difesa l’obbligo di firma), perché l’uomo è malato e il giudice li ha concessi. Il processo inizierà, invece, il 10 aprile.