AGI – “Credo che tragedie come queste impongano un grande rispetto nei confronti delle vittime, una postura e delle scelte verbali adeguate da parte di chiunque, da parte soprattutto di chi ha incarichi di governo a partire dal sottoscritto. Però trovo vergognoso che esista un livello così alto di strumentalizzazione di tragedie così grandi per mettere in discussione quelli che sono poi dei principi di cui si potrebbe poter discutere liberamente”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, commentando da Parigi le polemiche nate dalle sue parole pronunciate a proposito del naufragio dei migranti sulle coste calabresi.
“È stata messa in discussione la posizione del governo e mia, in particolare, sul dire che le partenze andrebbero fermate quasi come se invece altri volessero imporre la rassegnazione di arrivi incontrollati – ha proseguito Piantedosi – ecco, se questo viene messo in connessione alla disperazione delle partenze, voglio segnalare che questo è un governo che sin dal suo insediamento ha fatto delle cose concrete nella considerazione della reale disperazione delle persone”, ha sottolineato il ministro ricordando la realizzazione di “corridoi umanitari già per 617 persone: un numero che se preso in proporzione ai mesi in cui siamo in carica non ha eguali e precedenti almeno nei passati dieci anni”.
“Abbiamo fatto dei provvedimenti, ha continuato, rinnovato accordi “sui corridoi umanitari con istituzioni come Sant’Egidio, le chiese evangeliche per rinnovarli, rilanciarli e ampliarli. Abbiamo fatto in due mesi un decreto flussi con 83mila quote concesse sui flussi regolari. Quindi abbiamo dato dimostrazione concreta di volerci, noi sì, veramente, concretamente e realmente attestarci, non su parole vuote, ma su quella che è la considerazione della disperazione e del bisogno delle persone” ha sottolineato Piantedosi.
“Se lanciamo un appello mondiale, e lo ribadisco, nel dire ‘fermatevi, vi veniamo a prendere noi’ è perché riteniamo che la commistione delle partenze tra chi è realmente disperato e chi non lo è, e che arriva per altri motivi, fa sì che accadano queste tragedie” ha concluso il ministro sostenendo che “la speculazione che si fa sull’uso di certe parole, che vengono decontestualizzate, lo trovo puerile e molto limitato per chi esprime questo tipo di polemiche”.