Nell’ambito dell’Unione europea indispensabile che tutti i Paesi membri – non solo quelli di primo ingresso come l’Italia – facciano la loro parte sulla base di quei valori di solidariet ed integrazione su cui si fonda l’Unione stessa. Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio per la Giornata internazionale del migrante, sottolineando la coerenza dell’Italia con i principi fondanti del progetto di integrazione europea. Per il Capo dello Stato, le migrazioni sono un fenomeno che va affrontato, in maniera strutturale e condivisa, con l’intento di far fronte anzitutto ai drammi umanitari che le caratterizzano e di impegnarsi a rimuovere le cause che sono alla base dei flussi. Un approccio che necessita di una convinta unit di intenti a livello internazionale per raggiungere pace e stabilit. Ai migranti, aggiunge Mattarella, naturalmente richiesto di compiere lo sforzo di adattarsi ad un cotesto anche molto diverso da quelle delle societ di origine.
Migliaia sfilano a Roma per diritti dei migranti
Papa Francesco: accogliere l’altro come accogliere Dio
Una Giornata che arriva in uno dei momenti di massima emergenza. A chiusura di un 2016 che, con quasi cinquemila persone che hanno perso la vita sui barconi nel Mediterraneo, ha registrato il pi alto numero di morti in mare. E che, di fronte a un fenomeno amplificato da guerre, povert ed emergenze ambientali, vede un’Europa quanto mai divisa sulla redistribuzione e i collocamenti, lasciando il peso maggiore sui Paesi di primo approdo, tra cui l’Italia. Papa Francesco, in un tweet, chiama con forza a far proprio lo spirito dell’iniziativa. Esprimo la mia solidariet ai migranti del mondo e ringrazio coloro che li aiutano: accogliere l’altro come accogliere Dio in persona!. Per la presidente della Camera Laura Boldrini, di fronte alla costante crescita del fenomeno delle migrazioni, urgente che l’Europa risponda uscendo dalla logica dell’emergenza, vicenda gli egoismi nazionali, intervenendo che pi efficacia sulle ragioni che spingono le persone a partire. Siamo di fronte a un fenomeno strutturale, che richiede di essere gestito in maniera sistematica, non con misure estemporanee e senza pianificazione, il che non solo ostacola l’inclusione sociale ed economica dei migranti, ma alimenta le reazioni di disagio e di chiusura delle popolazioni locali.
© Riproduzione riservata