LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – Sono arrivati da tutta Italia, ma anche da Austria, Francia, Malta e Spagna, i 200 studenti che da ieri, sabato 30 settembre, a martedì 3 ottobre saranno a Lampedusa per confrontarsi e approfondire i temi dell’immigrazione, dell’integrazione e dei diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
E’ il progetto ‘L’Europa inizia a Lampedusà, una quattro giorni di workshop, incontri, faccia a faccia con migranti e superstiti, esperti e addetti ai lavori che riparte proprio dall’isola simbolo dell’accoglienza, in occasione delle commemorazioni per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, il 3 ottobre, anniversario del naufragio di quattro anni fa quando davanti alle coste di Lampedusa persero la vita 368 migranti.
Quest’anno insieme ai ragazzi ci sono anche il presidente del Senato Pietro Grasso e la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Il progetto, al suo secondo anno, è promosso dal Miur, in collaborazione con il Comitato 3 ottobre, ed è reso possibile grazie all’impegno del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (Fami) gestito dal Ministero dell’Interno.
Gli studenti che saranno a Lampedusa, selezionati in oltre 230 scuole, frequentano tutti l’ultimo triennio delle scuole secondarie di II grado e provengono da 35 istituti italiani e da quatto istituti di altri paesi europei (Austria, Francia, Malta e Spagna). Con loro anche 40 studenti dell’isola e una rappresentante della European Agency for Special Needs and Inclusive Education. (segue)
Tanti i momenti di approfondimento previsti dal programma. Si parte oggi, domenica 1 ottobre, con l’incontro ‘Il racconto dei fatti: cronache di un naufragio’, a cura del Comune di Lampedusa e Linosa. Domani invece, lunedì 2 ottobre, gli studenti incontreranno alcuni superstiti della tragedia di quattro anni fa, per poi spostarsi a piazza Castello per un confronto con il presidente Grasso e il ministro Fedeli.
In quell’occasione sarà anche inaugurata la ‘sezione giovani’ del Museo della Fiducia e del Dialogo che raccoglierà opere artistiche, fotografiche e video, testimonianze e testi in versi o in prosa prodotti dalle ragazze e dai ragazzi. La sera infine il presidente del Senato e il ministro dell’Istruzione ceneranno con gli studenti.
Martedì 3 ottobre la giornata sarà dedicata alla cerimonie di commemorazione. Alle 8.30, da piazza Castello, partirà la Marcia per la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione che arriverà fino al monumento Porta d’Europa, opera di Mimmo Paladino. Sfileranno gli studenti che hanno partecipato alle giornate di studio, ma anche i migranti sopravvissuti al naufragio.
Con loro, oltre a Grasso e Fedeli, anche il delegato dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per il Sud Europa Stephane Jaquemet e il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello.
Davanti alla Porta d’Europa si celebrerà anche un momento di raccoglimento con padre Mussie Zerai e l’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro. Infine la commemorazione in mare a bordo delle motovedette della Guardia Costiera e delle barche dei pescatori di Lampedusa.
• IL SINDACO DI LAMPEDUSA: “RICORDO SERVE ANCHE PER NON RIPETERE ERRORI”
“Il 3 ottobre è un giorno di lutto, un giorno di riflessione ma il ricordo deve anche servire per non rivivere e ripetere gli errori del passato”. Così il sindaco di Lampedusa Totò Martello racconta all’Adnkronos come l’isola divenuta simbolo dell’accoglienza si appresta a vivere la quarta ‘Giornata della memoria’, istituita per commemorare il naufragio di quattro anni fa in cui persero la vita 368 migranti. Diverse le iniziative che già da oggi animeranno Lampedusa e che si concluderanno, martedì 3 ottobre, con una marcia verso la Porta dell’Europa e una cerimonia in mare per ricordare quanti persero la vita in quella notte del 2013.
“Quest’anno – racconta Martello – per la prima volta la cerimonia in mare vedrà insieme autorità, familiari delle vittime e lampedusani. Tutti insieme in un’unica manifestazione”. Il 3 ottobre per Lampedusa, è sempre un giorno di dolore anche se, ultimamente, dalla città simbolo dell’accoglienza si sono alzate proteste contro i migranti. Proprio il primo cittadino ha invocato la chiusura dell’hot spot dell’isola, accusando i suoi ospiti di “molestie, furti e violenze”. Frasi che gli sono costate l’accusa di “voler fare del terrorismo” da parte dell’ex sindaco Giusi Nicolini, ma che Martello continua a rivendicare.
“Ho chiesto di applicare la legge e quindi sono un terrorista – dice – Ma se solo si desse uno sguardo alle denunce che ci sono state fra ieri e oggi, si capirebbe che le mie parole non erano dettate dal voler apparire sulle prime pagine dei giornali o dal voler fare la prima donna. Stasera, per esempio, alcuni tunisini si sono ammazzati fra di loro in piazza e per sedare gli animi sono dovuti intervenire alcuni lampedusani”. Martello denuncia come i migranti arrivino al centro ma poi, di fatto, ne entrano ed escono senza nessun controllo scatenando problemi di ordine pubblico. “Anche la gente che è stata accogliente per 20 anni – sottolinea – comincia a essere insofferente se a un certo punto non si torna alla normalità”. Proprio il 3 ottobre
il sindaco di Lampedusa riceverà il ministro dell’Interno Marco Minniti per affrontare la questione. “Se i migranti stessero nel centro 48 ore per poi ripartire non ci sarebbe alcun problema. Il punto è che spesso restano molto di più – afferma Martello – A Minniti chiederò il rispetto delle regole e di sapere con chiarezza il compito assegnato a ciascuno di noi. Insomma – conclude – siccome sono un terrorista chiedo l’applicazione della legge”.