L’equipaggio della Mare Jonio non è mai stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Agrigento per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La notizia diffusa ieri dopo il sequestro di iniziativa della nave della Ong italiana che ha sbarcato a Lampedusa i 30 migranti soccorsi il giorno prima, viene smentita dai pm agrigentini. L’ipotesi di reato resta dunque della polizia giudiziaria e, come già accaduto in passato, la procura di Agrigento sarà chiamata entro lunedì a pronunciarsi sul sequestro della nave operato su indicazione del Viminale.
Matteo Salvini intanto, sempre più innervosito dalle critiche anche degli alleati al suo decreto sicurezza bis, torna ad attaccare. “Un migliaio di persone sbarcate dal primo gennaio 2019 contro le quasi 10.000 dello stesso periodo di un anno fa, dati aggiornati a stamattina – dice- . I rimpatri nel 2019 sono 2.301 (più del doppio degli arrivi), di cui 2.179 forzati (dato aggiornato al 5 maggio) e 122 volontari assistiti (dato aggiornato al 7 aprile). Nel 2019 c’è stato un cadavere recuperato e 402 dispersi (stima Unhcr) contro i 23 morti accertati del 2018, anno in cui la stima dei deceduti e dispersi toccò quota 2.277. Nel 2016 (governo di centrosinistra) ci furono 390 morti accertati e 5.096 dispersi. Nel 2019 meno sbarchi, meno reati commessi, meno morti in mare. Se qualcuno rimpiange i porti aperti che portavano in Italia più clandestini e facevano morire in mare più persone, sappia che avrà nel sottoscritto un avversario irriducibile”.