nessun “porto sicuro” per le ong
2 settembre 2019
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La nave Eleonore, della Ong Mission Lifeline, con oltre 100 migranti soccorsi a bordo, respinta nei giorni scorsi sia dall’Italia che da Malta, ha dichiarato lo stato di emergenza entrando in acque italiane e dirigendosi verso il porto di Pozzallo, in Sicilia. La nave era ferma da una settimana al limite delle acque maltesi, in attesa dell’indicazione di un “porto sicuro” che non è mai arrivata. «La situazione pericolosa per la vita delle persone a bordo mi costringe a dirigere verso il porto più vicino», ha spiegato il capitano della Eleonore, Claus Peter Reisch. A causa del sovraffollamento della nave diversi dei migranti soccorsi non possono ripararsi sotto i teloni rimanendo così esposti in queste ore al forte temporale.
Ancora senza porto di sbarco anche le navi Mar Jonio (della Ong Mediterranea, con 31 naufraghi) e Alan Kurdi (della Ong tedesca Sea Eye), bloccate da giorni davanti alle acque di Lampedusa. La Alan Kurdi, con 13 migranti a bordo, è ora in avvicinamento verso Malta.
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Oggi circa cento tunisini sono invece sbarcati autonomamente a Cala Spugne, a Lampedusa. I migranti sono stati bloccati dalle forze dell’ordine e accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.Dalle coste africane si continua dunque a partire, come dimostrano gli “sbarchi fantasma” registrati anche il 31 agosto in Sardegna (46 algerini) e a Linosa (4 tunisini).