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Migranti, Conte all’Onu: ora l’Italia non è più sola

Set 25, 2019

È un percorso che si rafforza grazie ad alcune misure di inclusione sociale e di sostegno al lavoro di qualità già adottate e che continueremo a portare avanti e attuare con la massima determinazione». Conte ha ribadito che una delle priorità del governo formato da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico è quella di dare vita a un ‘Green New Deal‘ «per riorientare l’intero sistema produttivo verso uno sviluppo sostenibile e incentivare i comportamenti socialmente responsabili dei vari attori economici».

Libia, urgente il «cessate il fuoco»

Il premier è intervenuto anche su due fronti aperti nello scacchiere medio-orientale, Libia e Iran. «Raggiungere un cessate il fuoco credibile (in Libia, ndr) – ha detto – non è che un primo passo urgente e necessario per riavviare un dialogo politico inclusivo tra tutte le parti libiche». Il premier ha fatto appello alla comunità internazionale, perché «è giunto il momento di rilanciare l’impegno verso una Libia pacificata, unita, indipendente e democratica».

Invitando ad agire a sostegno della Missione di Sostegno Onu (Unsmil) e degli sforzi del Rappresentante Speciale del Segretario Generale, Ghassan Salamé, Conte ha auspicato una «maggiore e più incisiva presenza delle articolazioni delle Nazioni Unite che operano a favore dei migranti vulnerabili e dei rifugiati». Ai Paesi membri dell’Onu ha chiesto di “rispettare ed attuare l’embargo di armi verso la Libia, prevenendo un’ulteriore escalation del conflitto».

L’Iran rispetti gli obblighi dell’accordo nucleare

Quanto all’Iran, Conta ha auspicato che Teheran «ritorni al pieno adempimento dei suoi obblighi ai sensi del Joint Comprehensive Plan of Action» (JCPOA), l’accordo sul nucleare iraniano siglato nell’estate del 2015 da Teheran e dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti più la Germania) insieme alla Ue. Parlando davanti ai membri dell’Assemblea Generale dell’Onu nella notte italiana, il presidente del Consiglio ha parlato del JCPOA – da cui l’America di Donald Trump si è ritirata nel maggio del 2018 – come di un «elemento chiave dell’architettura globale di non proliferazione».

Alla fine di una giornata in cui il presidente americano, davanti allo stesso pubblico, aveva puntato il dito contro il «regime repressivo» di Teheran, Conte ha sottolineato che è «interesse di tutta la Comunità internazionale» che «opportuni canali di dialogo con Teheran» siano mantenuti. Se il giorno prima del suo intervento al Palazzo di vetro Francia, Germania e Regno Unito si erano schierati con gli Stati Uniti nell’accusare l’Iran di essere il responsabile degli attacchi che il 14 settembre scorso hanno colpito infrastrutture petrolifere cruciali dell’Arabia Saudita, Conte ha invitato alla «riduzione delle tensioni nella regione del Golfo, dove è forte il rischio di escalation». Per il premier italiano “è interesse non solo italiano, ma collettivo, assicurare la libertà di navigazione, tenendo presenti anche le sue importanti ricadute sull’economia globale.

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