• 21 Febbraio 2025 19:39

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Migranti, altro salvataggio di Open Arms: 160 persone a bordo. Ma Malta si offre di prenderne solo 39. L’ong: “Inammissibile”

Ago 10, 2019

L’offerta è stata respinta perché irricevibile. Dopo aver chiesto nella notte l’intervento della Open Arms per soccorrere altre 39 persone su un gommone in difficoltà, il governo maltese si è detto disponibile ad accogliere solo queste ultime e non le altre 121 a bordo della nave umanitaria che ormai da 10 giorni incrocia in acque internazionali aspettando che qualcuno si decida a concedere un porto sicuro. “Impossibile, la cosa ci ha creato grandi problemi a bordo. Trasferire solo gli ultimi arrivati sarebbe stato inaccettabile per tutti gli altri” , ha spiegato il fondatore di Open Arms Oscar Camps che più tardi a Lampedusa terrà una conferenza stampa insieme al direttore della Ong Riccardo Gatti e ai testimonial d’eccezione Richard Gere e Chef Rubio che ieri sono saliti sulla nave per portare rifornimenti e solidarietà ai migranti in attesa di sbarcare.

Il nuovo soccorso di Open Arms nel cuore della notte. Dopo che il centralino Alarm phone aveva segnalato alle autorità maltesi un’imbarcazione in difficoltà nella loro zona Sar, è stato proprio il centro di ricerca e soccorso de La Valletta a chiedere alla nave spagnola di intervenire. E il comandante Marc Reig e la capomissione Ani Montes, nonostante la Open Arms fosse già carica e nonostante il rifiuto dei giorni scorsi di Malta di concedere un porto, hanno messo giù i gommoni e proceduto al nuovo soccorso. Così adesso a bordo della nave ci sono 160 persone.

Intanto ieri sera, dopo il suo ultimo comizio in Puglia, Matteo Salvini ha annunciato di aver firmato un nuovo decreto di interdizione delle acque italiane alla Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee e Msf che ieri ha effettuato il suo primo soccorso di 80 persone. Solo dopo il salvataggio la Libia ha offerto il porto di Tripoli ma naturalmente la nave ha rifiutato:” Non riportiamo le persone in un paese in guerra”. Salvjni ha poi scritto al governo norvegese, Stato di cui la nave batte bandiera, chiedendo di farsi carico delle persone.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close