La Alan Kurdi è arrivata al porto di Taranto. L’imbarcazione è attraccata ed è in corso lo sbarco degli 88 migranti: sono già 40 quelli scesi dalla nave. A terra i migranti ricevono i primi soccorsi, tra cui “coperte, vestiti e generi di prima necessità”, spiegano gli operatori sottolineando che “procede tutto per il meglio”. Dal porto i migranti saranno trasferiti all’hotspot per le procedure di identificazione.
In porto il mare è grosso e c’è molto vento. Alle operazioni di soccorso, coordinate dalla prefettura di Taranto, partecipano Comune, Asl, forze di polizia, Marina militare, Autorità marittima e portuale, Guardia Costiera, 118, Croce Rossa Italiana e volontari. Secondo quanto reso noto dal Viminale riguardo alla procedura di ricollocazione dei migranti presenti sulla nave, Germania e Francia ne accoglieranno 60, il Portogallo 5 e l’Irlanda 2. Ne resteranno in Italia 21. Questo è il secondo sbarco al porto di Taranto dopo quello del 16 ottobre quando a bordo della Ocean Viking arrivarono 176 migranti.
Uno dei migranti sbarcati si è inginocchiato e ha baciato il suolo. Dalla nave scendono in prevalenza uomini sub sahariani ma anche alcune donne. Tra le 88 persone a bordo, a quanto si apprende, ci sono anche nove minori non accompagnati. I volti delle persone che toccano terra dopo otto giorni in mare, sono provati ma sereni. Alcuni migranti sorridono e abbracciano i membri dell’equipaggio della Alan Kurdi che li hanno salvati nei giorni scorsi.
“I passeggeri erano stremati, soffrivano il mal di mare dovuto dalle difficili condizioni meteo marine nell’ultima settimana. Inoltre c’erano le conseguenze delle ferite di arma da fuoco e delle torture subite nei campi di detenzione in Libia”. Lo ha detto il medico di bordo della Alan Kurdi intervistata da RaiNews24 nel porto di Taranto dove sono sbarcate 88 persone. Si tratta di migranti provenienti, ha detto il medico, da “Nigeria, Gambia, Guinea, Camerun, Senegal”. La Alan Kurdi ha soccorso sabato scorso i migranti durante un intervento contrastato – ha denunciato Sea Eye – dalla guardia costiera libica che avrebbe usato anche le armi. Parlando con RaiNews24, il capo dell’equipaggio della Alan Kurdi ha sottolineato che “il momento più difficile è stato proprio quando abbiamo recuperato i migranti e la nave è stata circondata da persone armate che ci hanno minacciati”.
Asso Trenta è in acque italiane, al largo Pozzallo – La Asso Trenta, che ieri ha salvato circa 200 persone davanti alla Libia, è entrata in acque territoriali italiane e si trova in questo momento al largo di Pozzallo, dove dovrebbe sbarcare in mattinata.