Se Microsoft non si fosse interessata al mondo degli FPGA (Field Programmable Gate Arrays), chip programmabili molto più efficienti dei processori tradizionali in specifiche operazioni, forse Intel non avrebbe investito più di 16 miliardi di dollari nell’acquisto di Altera.
È quanto emerge da un lungo articolo di Wired, in cui si racconta la storia di come i ricercatori di Microsoft convinsero l’allora CEO Steve Ballmer a puntare su questi chip per dare una marcia in più ai servizi cloud come Bing e Azure.Oggi il progetto “Catapult“, nome che fa da cappello all’adozione degli FPGA nei datacenter della casa di Redmond, non è più solo un progetto sperimentale ma è realtà.
Gli FPGA di Altera danno a Microsoft una “capacità massiccia e un’enorme flessibilità”, con vantaggi economici rilevanti, dato che queste soluzioni permettono di svolgere operazioni specifiche con maggiore velocità, consumando molto meno. Intel ritiene che entro il 2020 un terzo di tutti i server all’interno delle principali aziende di cloud computing includerà degli FPGA.
Programmare a livello hardware, secondo l’ex Microsoft Principal Researcher Jim Larus, è un “incubo”, ma ne vale la pena: gli FPGA costano il 30% in meno di tutti gli altri componenti di un server, consumano meno del 10% di energia e permettono di processare dati il doppio più rapidamente.
“La cosa importante è come abbiamo progettato il sistema. L’FPGA è posto direttamente tra il server e la rete, quindi tutto il traffico vi passa attraverso. La CPU può comunicarci tramite PCIe, ma anche gli FPGA possono parlarsi tra loro tramite la rete. Quindi in un certo senso è un nuovo tipo di computer inserito nel nostro cloud. Questo livello può svolgere compiti di rete, può occuparsi di intelligenza artificiale e fare altre cose. È un grande cambiamento all’architettura”, ha spiegato Doug Burger, Microsoft Distinguished Engineer, a The Register.
Oggi Microsoft investe tra 5 e 6 miliardi di dollari nell’hardware che fa funzionare i propri servizi online e, grazie all’impronta data all’azienda dal CEO Satya Nadella, i componenti alla base dei propri servizi cloud sono diventati una priorità. Gli FPGA saranno quindi al centro di tutti i servizi di Microsoft e già oggi questi chip riprogrammabili stanno aiutando Bing a migliorare i propri risultati grazie all’intelligenza artificiale.
A breve anche Office 365 sfrutterà gli FPGA per offrire ai propri clienti codifica, compressione e machine learning. E poi c’è Cortana e ci sono i bot, assistenti virtuali che permetteno un’interazione naturale tra uomo e macchina per svolgere operazioni di vario tipo, dal prenotare biglietti aerei a fare ordinazioni online.
Alla conferenza Ignite 2016 che si è tenuta a Orlando nelle scorse ore Microsoft ha dimostrato che la propria infrastruttura cloud può tradurre 3 miliardi di parole di 5 milioni di articoli di Wikipedia in meno di un decimo di secondo.
L’avvento degli FPGA non si significa che Microsoft e altre aziende non useranno più le CPU tradizionali di Intel e AMD, ma assisteremo a grandi cambiamenti nella progettazione delle infrastrutture atte a garantire i servizi cloud del futuro.
Intel Core i7-6950X |
eprice
|
|
Intel Core i7-6850K |
eprice
|