• 10 Marzo 2025 19:39

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Mercedes cambia mentalità: lotta al vertice per il mondiale 2025

Mar 10, 2025

Mercedes non vince un titolo in F1 dal mondiale 2020, quando l’attuale ferrarista Lewis Hamilton portò a casa la settima corona iridata, eguagliando il record di sua maestà Michael Schumacher. L’ultima era regolamentare ha messo ko il team di Brackley. La causa primaria va ascritta al progetto “zero pod”. Parliamo di un’impostazione che sulla carta faceva faville, offrendo dei riscontri davvero super. Al contrario, in pista i problemi sono emersi in maniera prepotente.

La monoposto non riusciva a produrre il carico aerodinamico ottenuto tra galleria del vento e simulatore, mostrando la più alta sensibilità al porpoising dell’intera categoria. Mike Elliott, ex progettista della squadra tedesca, ha insistito per un anno e mezzo nel tentativo di rendere effettiva l’impostazione slim, con l’auto praticamente priva di side pod. Una mossa che gli è costata il posto, considerando che la falsa promozione per fare posto nuovamente a James Allison è durata pochi mesi, sino al suo abbandono.

Mercedes corregge la dipendenza dalla temperatura

Dalla stagione 2023, Mercedes ha cercato di allinearsi al resto del gruppo, portando in pista una monoposto più confacente ai dettami generali che in quel momento offrivano le maggiori garanzie. Tuttavia, il ritardo accumulato ha reso parecchio complicata la risalita e la prima campagna agonistica che possiamo definire buona è solamente la scorsa. Mondiale dove sono arrivate 4 vittorie meritate e molte altre prestazioni sopra le righe.

Uno scenario che andava in onda soprattutto quando le condizioni ambientali erano favorevoli al team, con temperature più basse, dove la performance della W15 raggiungeva picchi strepitosi. Mercedes è ripartita proprio da questo. Obiettivo? Riprodurre, con la nuova vettura, il medesimo panorama di rendimento a prescindere dalle condizioni circostanti. A quanto appreso dalla nostra redazione, il team ha realizzato un grande lavoro studiando per mesi i perché legati al rendimento extra.

Fonte: Getty Imagesl’italiano Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) a bordo della W16 durante i test pre stagionali del Bahrain

Pare che la scuderia pluripremiata, di fatto, abbia cambiato alcune impostazioni generali della monoposto per accedere sempre e comunque a questo importante beneficio. Resta da capire se la produttività della vettura sarà all’altezza della situazione, però, considerando che per raggiungere un target del genere il team è sceso a compromessi. L’analisi dati del Bahrain fornisce una prima conferma, sebbene bisogna attendere il primo fine settimana di gara per confermare o meno lo step in avanti realizzato su questo aspetto dominante.

Il programma di lavoro dei test

Mercedes ha mostrato una certa sicurezza durante le prove su pista di Sakhir. Un atteggiamento che nasce dalla sicurezza fornita in pista e dalla buona correlazione che il team ha verificato nei tre giorni di test in Bahrain. Per la prima volta da quando le norme che regolano la competitività delle wing car sono entrate in scena – parliamo del mondiale 2022 – le vetture colorate di grigio non hanno riservato sorprese a piloti, tecnici e ingegneri. Una notizia molto buona che in parte conferma il cambio di passo.

Mercedes ha messo assieme il maggior numero di tornate in Medio Oriente, mostrando buon rendimento e tanta affidabilità. Anche per questo l’innesto del giovane rookie Andrea Kimi Antonelli ha prodotto un risultato ottimo, in quanto il diciottenne bolognese ha stretto un volante tra le mani potendo guidare una vettura prevedibile, docile. La W16 non è un’auto con uno schema di rottura. Gli uomini capeggiati dall’ex ferrarista James Allison, infatti, hanno preferito affinare i concetti base dell’auto progenitrice e, contestualmente, curare alcuni limiti del 2024.

Missione compiuta? È ancora presto per dirlo. Nel mentre, possiamo commentare il comportamento della monoposto. Prendendo in esame le varie riprese che la regia internazionale ci ha regalato tramite gli on board, si evince come l’avantreno della W16 sia piuttosto solido. Una caratteristica di base offerta dal cinematismo anteriore, che rende le fasi di inserimento piuttosto precise, dove il pilota può tardare la frenata e mostrare tanta aggressività nelle staccate. Anche nei tratti rapidi la rigidità offre riscontri notevoli.

Fonte: Getty ImagesAndrea Kimi Antonelli (Mercedes) sfreccia sulle rette del Bahrain a bordo della W16 durante i test pre stagionali

In percorrenza dei tratti veloci, infatti, la vettura tedesca riesce ad avvicinarsi all’apice delle curve abbastanza bene, senza patire l’eccessiva carenza di rotazione sofferta, ad esempio, dalla Ferrari che, proprio per questo, ha lavorato duro per cancellare questo tratto distintivo e trovare il corretto bilanciamento della SF-25. La Mercedes non è perfetta, però. Sebbene l’equilibrio spostato verso l’avantreno contribuisca a mantenere l’handling accurato in frenata, dall’apice in poi il retrotreno è parso un po’ troppo leggero in talune circostanze.

Un posteriore che, pertanto, non riesce a produrre l’ottima trazione espressa dalla SF-25, per esempio, capace di fare tanta differenza quando la vettura deve scaricare tutta la potenza della power unit a terra, nelle fasi di accelerazione, in uscita dalle curve lente. Anche nel range di medie velocità il rendimento è buono ma non ottimale, in quanto l’eccessivo atteggiamento puntato sul front-end alleggerisce il posteriore nei trasferimenti di carico, producendo una certa instabilità.

Il cambio di mentalità per tornare a vincere

Mercedes, esattamente come il resto delle scuderie, ha raccolto una pletora di informazioni gigantesca durante i test del Bahrain. Grazie a questi dati è riuscita ad aggiornare il simulatore con cognizione di causa sotto braccio. Il contesto reale ha pertanto fornito le basi per sistemare la messa a punto della vettura, e cercare di correggere il lavoro del retrotreno stabilizzando la piattaforma aerodinamica della monoposto. L’obiettivo era bilanciare maggiormente la vettura.

Tra poco più di 80 ore, la Mercedes scenderà in pista per la prima sessione di prove libere in Australia. Non sono esclusi piccoli aggiornamenti che potrebbero concorrere all’aumento delle prestazioni, tra le altre cose. Il team vuole cambiare le sorti sportive senza attendere l’arrivo della rivoluzione regolamentare. A quanto abbiamo capito, si sente in grado di sfidare McLaren, Ferrari e Red Bull per la lotta al titolo. Non ci resta che attendere ancora pochi giorni per capire se il progetto della squadra tedesca confermerà la grande ambizione che porta dentro di sé.

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