Va bene, anche se hanno trasferito la ragione sociale altrove: per tutti rimangono prodotti italiani, a prescindere da dove si riunisca il cda e dove paghino le (poche, presumibilmente, e certo più convenienti) tasse.
I modelli riconducibili al made in Italy hanno totalizzato, nel settembre appena trascorso, 44.948 immatricolazioni con un incremento del 20,8%, portando così la propria quota di mercato dal 28,4% di un anno fa al 29,3%.
Un trend in linea con quanto accaduto nei primi nove mesi del 2016: i volumi immatricolati ammontano a 410.427 unità, in crescita del 20,3% e quota di mercato che passa dal 28,5% di un anno fa al 29,2%.
In particolare, i marchi FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano nel complesso 44.602 unità nel mese (+20,5%), con una quota di mercato del 29% contro il 28,3% di un anno fa; risultati positivi i brand Fiat (+16%), Alfa Romeo (+47,2%), Lancia/Chrysler (+18,4%) e Jeep (+46,1%), e performance in crescita anche per Ferrari (+23,1%) e Maserati (+114,6%).
Nella top ten di settembre ci sono cinque le vetture italiane: conserva la testa di classifica la Panda (12.207 unità) – l’auto più venduta in Italia anche nei primi nove mesi del 2016, seguita da Lancia Ypsilon (5.320) e 500L (4.881), che guadagna due posizioni rispetto al mese precedente. In quinta posizione si colloca Fiat 500 (4.125), in risalita di tre posti rispetto al top ten di agosto, mentre in ottava posizione troviamo Fiat 500X (3.537).
Ma ci sono altri numeri che meritano attenzione: anche a settembre, le vendite di FCA hanno registrato un incremento migliore di quello dell’intero mercato cresciuto del 17,4%, toccando un +20,5%, e dall’inizio dell’anno le consegne sono cresciute del 20,24% rispetto al 17,44% del mercato.
Se Fiat segnato nel mese un aumento del 16,2% con 31.800 esemplari, sono in crescita Lancia con 5.300 unità (+18,4%), Jeep con un ottimo +46% con 3.600 unità e soprattutto Alfa Romeo, che con 3.800 auto immatricolare spicca un +47,25%.
E’ la conferma che il mercato ha accolto benissimo la Giulia: da quando la berlina di segmento D è arrivata dai concessionari, c’è stata una sorta di plebiscito con percentuali bulgare a favore della vettura made in Cassino.
Sfiorare l’80% del segmento e mettersi alla spalle il meglio della produzione concorrente – che in questo contesto parla soprattutto tedesco – significa aver raggiunto davvero l’obiettivo di rilanciare alla grande un marchio storico come Alfa Romeo.
Così le vendite del Biscione si sono impennate ed a settembre sembra già di essere a Capodanno: target 2016 raggiunto con tre mesi di anticipo.
Roba da meritare lo champagne, o da festeggiare con i botti.
In attesa della Stelvio, ovviamente…