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Mercato Italia 2017: chi sale e chi scende

Gen 8, 2018

Amanti delle statistiche, questo articolo è per voi: se vi nutrite di numeri, percentuali e calcoli, questa tavola è imbandita per farvi felici.

Il mercato nazionale delle auto è un organismo complesso, e per questo affascinante: permette di costruire un sistema di riflessione su quanto successo, oltre che per lanciarsi in ardite previsioni sulle sue evoluzioni future.

Il 2017 in pillole

Piccole résumé per chi fosse perso i dati salienti: nello scorso anno, il mercato italiano ha registrato 1.970.497 nuove immatricolazioni, pari ad un aumento percentuale delle vendite del 7,9%; nel dettaglio, la domanda di diesel cresce del 6,2% ma vede ridursi la propria quota dal 57,4% al 56,7%; segue in rappresentatività la benzina (+4,8%) con quota del 31,6%; buoni risultati per GPL (+26,5%), ibride (+71,0%) ed elettriche (+38,6%) che sfiorano le 2.000 unità; il solo comparto con segno negativo riguarda le vetture a metano, che perdono circa il 25% delle vendite rispetto al 2016 e si attestano su una quota dell’1,6%.

Tra i segmenti, comunque tutti positivi, vanno segnalate le performance a doppia cifra per C e D, che aumentano del 12,1% e del 13%.

Per le carrozzerie, aumento del 30,3% per crossover e del 27,9% per cabrio e spider, mentre sono in calo i monovolumi piccoli (-11,9%) ed i compatti (-7,8%).

La struttura del mercato italiano del 2017 conferma il moderato calo delle vendite ai privati, che con 1.121.085 unità perdono l’1,8%, attestandosi al 56,4% (-5,4% sul 2016), anche a causa della grande offerta di vetture a KM0. Crescono a doppia cifra i canali del noleggio e delle società: il primo, con 432.902 unità, registra una crescita del 18,2%, spinto sia dal breve (+20,9%) che dal lungo (+16,5%), ed oggi rappresenta il 21,8% del mercato (+2,0% sul 2016), mentre le società segnano nell’anno un incremento del 27,5% con 434.483 vetture quota del 21,9%.

Per le autoimmatricolazioni, infine è interessante sottolineare che il 2017, con circa 360.000 unità, segna anche il record (a partire dal 2006) di tale comparto, sia in volumi che in quota (18% delle vendite complessive).

La hit parare dei modelli

Mercato molto tradizionalista, quello italiano, attaccato ai modelli “di casa“: la top ten finale non si discosta molto da quella di dodici mesi fa, visto che regina incontrastata rimane la Fiat Panda, che con 145.919 unità ripete quasi in fotocopia il risultato del 2016 e doppia (anzi di più!) le rivali più dirette, rappresentate da Lancia Ypsilon, (60.321) Fiat Tipo (56.046) e Fiat 500 (53.960).

Ad interrompere l’egemonia FCA è la Renault Clio, quinta nell’assoluta con 52.618 unità; seguono la Citroen C3 (48.625), le Fiat 500L (46.450) e la 500X (45.789).

Chiudono la classifica delle migliori altri due modelli “senza tempo“: nona piazza per Volkswagen Golf (41.820) e Ford Fiesta (41.285), anch’esse a replicare il risultato del 2016.

Le classifiche dei costruttori

Dalle premesse dei modelli, è tautologico che Fiat si confermi il brand di maggior successo in Italia: nel 2017 ha piazzato 402.355 vetture, pur crescendo meno del mercato (+4,29%) e per questo pagando dazio con una quota che dal 21,13% del 2016 si attesta al 20,42% di oggi.

Tre volte meglio, comunque, di quanto faccia la seconda in classifica: Volkswagen chiude l’anno con 144.825 vetture, incremento del 4,06% e quote del 7,35% (era al 7,62% dodici mesi fa).

Crescono meglio i marchi a ridosso, tutti capaci di superare la soglia dei 100.000 veicoli nuovi: Ford arriva a 134.073 unità (+7,84% e quota del 6,80%); Renault la tallona da presso, con 133.666 vetture (+12,99% e quota del 6,78%), e Peugeot è subito dietro, con 104.222 veicoli, in crescita del 10,72% e quota che si attesta al 5,29% del mercato.

In termini percentuali, sono da sottolineare le performance positive di Toyota (+18,37%), Citroen (+29,23), Alfa Romeo (+24,58%) e Suzuki (+37,37%); il 2017 non verrà invece ricordato come memorabile da Lancia/Chrysler (-8,15%), Smart (-5,85%) e Mazda (-3,94%).

I marchi premium italiani hanno messo in archivio un 2017 a due facce: bene Maserati (+42,08%) e Lamborghini (+41,49), mentre Ferrari chiude con un negativo del 7,53%.

Tra i big player stranieri, da segnalare in ambito tedesco il sorpasso operato da Audi su Mercedes per la nona posizione: il 2017, anzi, è stato il miglior anno di sempre per il marchio dei Quattro Anelli, capace di immatricolare 67.084 vetture (Mercedes si ferma a 65.859), di cui oltre 22.000 con trazione integrale. L’Italia diviene così per Audi il quinto mercato al mondo, dopo Cina, Germania, USA e UK.

Il problema delle vetture Euro3

Un dato interessante del 2017 riguarda la valutazione delle emissioni inquinanti: la media ponderata indica un lieve miglioramento, con diminuzione dello 0,3% dei valori, considerati i 112,7 g/km del 2016 e i 112,4 attuali.

Ulteriore impulso nella diminuzione delle emissioni di CO2 potrebbe arrivare dallo svecchiamento del mercato circolante, magari favorito da qualche “aiutino“ sotto forma di contributi statali: ricordiamo come un’analisi recente indichi in ben il 25,3% del circolante in Italia, corrispondenti a quasi 10 milioni di veicoli sui circa 40 totali, quelli ante Euro3, immatricolati quindi prima del 1° gennaio 2001, e dunque con oltre 17 anni di vita; e questo dato porta l’età media delle vetture circolanti a ben 10,5 anni.

La maggiore concentrazione di vetture… vecchie è al Centro-Sud: in Campania sono ben il 39,1% (con percentuali monstre per le province di Napoli e Salerno, al 41,7% e 37,3%), in Calabria il circolante di rottami è del 38,4%, ed a seguire e Sicilia, Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Umbria e Lazio.

Sarebbe un argomento da mettere in agenda da parte del prossimo Governo: ma ci saranno politici preparati ed intelligenti a sufficienza per sostenerlo?

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