La Love Story tra italiani ed automobile, ripresa nel 2014 e mostratasi salda nel 2015, è continuata anche nell’anno appena concluso: il 2016, infatti, si è congedato con il mercato auto in crescita del 15,8%, pari a 1.824.968 unità vendute, un volume in crescita di quasi 250.000 veicoli in più rispetto agli 1.575.737 del 2015.
Merita davvero soffermarsi sulle dinamiche che l’analisi dei dati appena diffusi da Ministero rende possibile: il mercato dell’auto, infatti, è un organismo sempre in divenire, dalle molteplici sfaccettature e con diverse prospettive dalle quali è possibile risalire anche alle dinamiche che ne determinano l’evoluzione.
Come sottolineato da diversi operatori, l’andamento del 2016 è stato caratterizzato da una crescita indotta da soprattutto da due elementi: nei primi sei mesi, le forti azioni commerciali delle Case con le loro Reti hanno determinato una spinta nel canale privati, mentre nella seconda metà, leve fiscali interessanti, come Superammortamento e Nuova Sabatini hanno determinato un impulso sulle vendite a società, anche con un anticipo della domanda di auto aziendali non beni strumentali in previsione dell’esclusione del beneficio del Superammortamento per il 2017.
La struttura del mercato
Sotto il profilo dei canali di vendita, il totale annuo dei privati registra una quota che scende al 61,8% del totale, la più bassa di sempre, compensata dalle immatricolazioni a società che grazie al contributo del citato Superammortamento, raggiungono il 18,4% del totale mercato (+1,7 punti percentuali); ed anche il noleggio chiude il 2016 con una buona performance, confermandosi al 19,8% del totale. Il contributo maggiore deriva dal lungo termine che cresce di oltre il 18%, ma anche il noleggio a breve termine segna un ottimo incremento: +14,2%.
Le Case nazionali portano la propria quota dal 29,5% di un anno fa al 29,9% di fine 2016. I marchi FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 531.210 immatricolazioni (+18,5%), salendo dal 28,4% di un anno fa al 29,1%.
La top ten del 2016 comprende sei modelli italiani: Fiat Panda mantiene il primo posto (145.736 unità), seguita da Lancia Ypsilon (65.664), Fiat 500L (51.813) e Fiat 500 (49.329); in settima posizione c’è la Fiat 500X (46.227) e in ottava Punto (44.293).
Top Ten Italia 2016
- Fiat Panda 145.736
- Lancia Ypsilon 65.664
- Fiat 500L 51.813
- Fiat 5004 49.329
- Renault Clio 47.423
- Volkswagen Golf 46.659
- Fiat 500X 46.227
- Fiat Punto 44.293
- Volkswagen Polo 43.105
- Ford Fiesta 42.601
Sempre molto dinamico il mercato dell’usato, malgrado a dicembre 2016 abbia totalizzato 397.212 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, in contrazione del 5,1% rispetto allo stesso mese del 2015. Nel 2016, infatti, i volumi complessivi ammontano quindi a 4.721.576 unità, con una crescita del 2,9% rispetto al 2015.
Il ritorno di benzina e diesel
Nel 2016, le auto diesel crescono del 19%, toccando il 57% di quota e quelle a benzina del 22%, attestandosi al 33% del mercato, mentre ibride registrano un incremento del 48% circa e le elettriche un calo del 5,3%.
Segno negativo (-15,6%) per il mercato delle auto a GPL, che perde due punti di quota sul 2015, mentre quelle a metano perdono il 30% dei volumi e 1,6 punti di quota.
In totale, le auto “ecofriendly” registrano un calo delle vendite del 12,1%, arrivando ad una quota del 10,2%. Nel 2016, ogni 100 nuove vetture immatricolate, 10 hanno alimentazione alternativa e ogni 10.000 nuove auto immatricolate, solo 7,5 hanno alimentazione tutta elettrica.
Grazie al contributo di società e noleggio, si evidenzia una crescita nel 2016 del 20% per le vetture del segmento C, le medie superiori del D e quelle del segmento E; più contenuta, ma sempre a doppia cifra, la crescita delle city car (+11,8%), seguita dalle utilitarie del segmento B (+8,5%) e l’alto di gamma con un +4,9%. Nel 2016, il peso dei segmenti A/B è pari al 44% circa del mercato (era il 46% un anno fa); le auto del segmento C crescono del 27% circa nel 2016, mentre per il segmento D il rialzo è del 22% nell’intero anno.
Domina il Nord Italia
Analizzando il mercato per aree geografiche, nel 2016 l’Italia settentrionale ha immatricolato oltre il 63% del totale, mentre Italia centrale e meridionale spettano il 21% e il 16%. A fine 2016 il Nord Est si conferma l’area più rappresentativa, con il 31,8% totale, in lieve flessione dello 0,2% recuperata dal Nord Ovest, che chiude al 31,3%. Sul fronte della CO2, si riducono di altri 2 g/km le emissioni medie ponderate delle vetture nuove immatricolate, che nel 2016 sono scese a 112,7 g/km.
In Valle d’Aosta e in Trentino Alto Adige, dove il peso del noleggio è notevole, è stato immatricolato il 16,9% del mercato complessivo, percentuale superiore di 1,1 punti rispetto alla quota realizzata dalle regioni del Sud-Isole (15,8%). Nel 2016, in Valle d’Aosta e in Trentino Alto Adige le immatricolazioni hanno registrato aumenti del 21% e del 15,6%3.
L’alto di gamma (Superiori, Lusso, Sportive, SUV grandi e Monovolumi grandi) registra un aumento del 23% circa nell’anno, con share del 2,8% sul totale 2016. Le vendite di SUV di tutte le dimensioni (inclusi i grandi) toccano una quota del 28% sul totale; con oltre 482.000 unità, il segmento cresce di oltre il 25%.
I numeri del 2016
Marca | Totale 2016 | Totale 2015 | Variazione % | Quota 2016 | Quota 2015 |
Fiat | 385.678 | 329.304 | 17,2 | 21,13 | 20,9 |
Volkswagen | 139.057 | 119.076 | 16,78 | 7,62 | 7,56 |
Ford | 124.257 | 109.303 | 13,68 | 6,81 | 6,94 |
Renault | 118.283 | 94.837 | 24,72 | 6,48 | 6,02 |
Opel | 95.022 | 88.985 | 6,78 | 5,21 | 5,65 |
Peugeot | 94.087 | 84.398 | 11,48 | 5,16 | 5,36 |
Toyota | 71.822 | 65.649 | 9,40 | 3,94 | 4,17 |
Chrysler/Lancia | 65.694 | 56.367 | 16,55 | 3,60 | 3,58 |
Mercedes | 64.334 | 53.674 | 19,86 | 3,53 | 3,41 |
Audi | 63.946 | 54.820 | 16,65 | 3,50 | 3,48 |
Citroen | 60.490 | 53.981 | 12,06 | 3,31 | 3,43 |
BMW | 59.830 | 49.756 | 20,25 | 3,28 | 3,16 |
Hyundai | 56.337 | 47.363 | 18,95 | 3,09 | 3,01 |
Nissan | 55.198 | 57.500 | -4,00 | 3,02 | 3,65 |
Dacia | 47.958 | 43.978 | 9,05 | 2,63 | 2,79 |
I commenti delle associazioni
«Anche quest’anno – afferma Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – il settore automotive ha portato un contributo determinante ai consumi interni, più forte che in altri settori, e al recupero, seppur ancora lento, dell’economia nazionale. Nel 2016, infatti, il fatturato generato dal settore è stato di 36,9 miliardi di euro, con un incasso di IVA per lo Stato di 6,6 miliardi. Guardando al 2017, esiste ancora l’opportunità di tenere stimolata una crescita che al momento appare contenuta per il quadro macroeconomico, nel quale permangono incertezze, per il confronto con un 2016 di performance robuste e per un certo anticipo di domanda del settore società nel 2016, che si rifletterà negativamente sui primi mesi del 2017, influenzando la domanda totale. Restano da affrontare la mancanza di un piano strutturato e coordinato per migliorare la qualità dell’aria, specie nelle grandi città, e il lento procedere del rinnovamento del parco circolante, rendendo indifferibile la realizzazione di quella cabina di regia della mobilità di cui tutti avvertono il bisogno e rispetto alla quale Unrae ha proposto l’istituzione della figura del Mobility Champion. E’ urgente, infatti, adottare provvedimenti virtuosi e misure per una consistente e rapida immissione sul mercato di veicoli più ecologici e sicuri, per poter rispettare gli obiettivi fissati dalle normative europee in materia di qualità dell’aria e sicurezza della circolazione».
«Il mercato cresce a doppia cifra – commenta Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia, Associazione nazionale tra le industrie automobilistiche – facendo concludere l’anno in linea con le aspettative. Se il 2014 è ricordato come anno della svolta, il primo in crescita dopo sei consecutivi in flessione, e il 2015 è considerato un primo importante passo avanti verso la ripresa, il 2016 ha proseguito in maniera significativa in questa direzione, facendo avvicinare l’Italia, quarto mercato dell’UE dopo Germania, Regno Unito e Francia, a volumi adeguati alle potenzialità di sviluppo del Paese, un target tra 1,8 e 1,9 milioni di immatricolazioni annuali. Ha contribuito al buon andamento del mercato nel 2016 anche la misura del superammortamento dei beni d’impresa, che includeva anche gli autoveicoli, un efficace strumento per il rinnovo delle flotte aziendali. Per il 2017, le previsioni lasciano intravedere una moderata crescita del mercato, tra il 3% e il 5% in più rispetto al 2016. Tra i fattori che avallano questa ipotesi, le prospettive positive sui ritmi di crescita dell’economia nei prossimi mesi e il proseguimento del rilancio della produzione di auto in Italia. Resta comunque valido, l’appello a introdurre misure per il contenimento della gravosa fiscalità di settore e per favorire l’ammodernamento del parco circolante, visto che il progresso tecnico dei motori è un fattore chiave nella riduzione dell’impatto ambientale della circolazione urbana, oggi ancora caratterizzata da un elevato numero di veicoli ante Euro 4, tra cui il 44,8% delle autovetture circolanti – ovvero circa 16,7 milioni di unità – e il 69% degli autobus».
«Il 2016 era partito con il turbo – ha detto Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, che rappresenta i concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia – grazie soprattutto alle azioni promozionali. Azioni molto costose per Case e concessionari di cui hanno approfittato i consumatori. A contribuire più che proporzionalmente ci hanno pensato poi le auto destinate alle aziende e ai noleggi che, nell’anno appena concluso, godevano di una fiscalità molto vantaggiosa. E se non bastasse, abbiamo assistito a forti iniezioni di km zero perché nessun costruttore era disposto a perdere anche un solo decimale della quota di mercato. Nella seconda parte dell’anno, come da noi pronosticato, si è verificata una contrazione del tasso di crescita. Un po’ perché nel primo semestre avevamo anticipato delle vendite, un po’ per la limitata vitalità dell’economia. Passando alle previsioni riteniamo che il 2016 sia stato un anno eccezionale che potrebbe essere difficile replicare, per alcuni fattori che condizioneranno il mercato. Anzitutto il prevedibile rallentamento del canale delle partite IVA; poi, è difficile prevedere l’impatto delle campagne promozionali delle Case che vengono sostenute anche con il contributo economico dei concessionari. Accanto a queste valutazioni, dobbiamo aggiungere qualche timore sul fronte della finanza pubblica per i costi di salvataggio delle banche e i riflessi che questo avrà sull’andamento economico del Paese e, quindi, su famiglie e imprese. Noi pensiamo che nel 2017 il mercato potrebbe crescere di un ulteriore +4%, arrivando a 1.900.000 vetture. Ma non ci stupiremmo se si verificasse una contrazione».