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Mercato Europa: ottobre riporta il sereno

Nov 16, 2017
Mercato Europa: ottobre riporta il sereno

Dopo la leggera regressione di settembre, quasi uno stand by nella dinamica di crescita, il consuntivo di ottobre riporta il mercato europeo in territorio positivo: tutti i major market sono in in crescita, ad eccezione della flessione a doppia cifra del mercato inglese (-12,2% nel mese), dato che ormai quasi non costituisce più una notizia.

Secondo i dati diffusi da Acea, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a ottobre le immatricolazioni di auto ammontano a 1.207.982 unità, con un incremento del 5,9% rispetto a ottobre 2016. Nel cumulato da inizio anno, si raggiungono 13.234.599 unità, con variazione positiva del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In Italia, ricordiamo, le immatricolazioni ad ottobre sono state 157.900 (+7,1%); da noi, nei primi dieci mesi del 2017, le nuove vetture sono 1.692.047, in incremento dell’8,9% rispetto allo stesso periodo 2016.

Le marche italiane in Europa, hanno chiuso ottobre con 76.292 immatricolazioni (+1,5%), con quota di mercato del 6,3%); andamento positivo per i brand Jeep (+20,4%) e Alfa Romeo (+20,3%). Nel primi dieci mesi 2017, si contano 907.760 unità, in rialzo del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La quota di mercato passa dal 6,6% dello scorso anno al 6,9%. Nel periodo gennaio-ottobre 2017, andamento positivo per Fiat (+7,5%), Jeep (+0,3%) e Alfa Romeo (+34,4%).

Germania

Le immatricolazioni di nuove vetture ad ottobre sono state 272.855, il 3,9% in più rispetto alle 262.724 dello stesso mese 2016. Con circa 95.400 registrazioni le autovetture diesel sono calate del 17,9%, ora a quota 34,9%, mentre i veicoli alimentati a benzina sono cresciuti del 18,8%, toccando quota 60,9%. Ottimi i risultati per elettriche (2.180 unità, +86,8%) e ibride (8.410 vetture, +67,8%).

Gli acquisti dei privati sono cresciuti del 9,8%, attestandosi a circa 102.000 unità, con quota del 37,4%. Nei primi dieci mesi la crescita del mercato è stata del 2,3% con 2.884.676 unità contro 2.818.507 del gennaio-ottobre 2016.

La VDA, Associazione tedesca dell’industria automotive, rileva un incremento degli ordini domestici dell’1% nel progressivo da inizio 2017, mentre gli ordini crescono del 7% a ottobre 2017.

Francia

Ad ottobre si sono registrate 176.492 immatricolazioni di vetture nuove, il 13,7% in più rispetto alle 155.194 dell’ottobre 2016; nel periodo gennaio-ottobre si totalizza una crescita del 4,8%, grazie alle 1.737.371 unità a fronte delle 1.657.644 dei primi 10 mesi 2016.

Nella divisione per alimentazione, segno positivo per tutte nei primi dieci mesi, ad eccezione del diesel, che perde il 4,7% rispetto allo scorso anno, proseguendo il trend negativo in corso già da diverso tempo.

La sua rappresentatività, infatti, perde quasi il 5% rispetto allo scorso anno, attestandosi al 47,6%. Crescono, invece, la benzina (+13,6%) con quota del 47,4% (+3,7%) grazie alle 824.129 unità.

Forte l’incremento delle ibride che aumentano del 41,3% e guadagnano un punto percentuale, ora al 3,8% di quota con 65.137 veicoli. Crescita a doppia cifra, infine, per le vetture elettriche, che con 20.511 unità aumentano del 16,3%

Il mercato dell’usato, secondo le stime di CCFA, registra 517.866 unità a ottobre, con una variazione positiva del 9,3% rispetto allo stesso mese del 2016. Nel periodo gennaio/ottobre 2017, i volumi complessivi si attestano a 4.842.618 unità, con un incremento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Spagna

Ottimi risultati in Spagna, con incremento a doppia cifra: grazie alle 94.676 vendite, infatti, la crescita è del 13,7% rispetto alle 83.248 unità dello stesso mese 2016.

Nei primi dieci mesi dell’anno il mercato cresce del 7,3% e supera il milione di unità: 1.027.818 contro le 957.468 di gennaio-ottobre 2016. Ad ottobre il canale che fa peggio è quello dei privati, che cresce a ottobre dell’11,1% con 54.459 vendite, mentre con un totale di 516.569 unità il cumulato sale appena del 3,1%.

Molto attivo il canale delle società che aumenta del 19% con 33.700 immatricolazioni e un ottimo risultato anche nel cumulato (+14,3%). Il noleggio, infine, con 6.517 segna una crescita del 10% a ottobre e +8,9% nel cumulato. Secondo l’alimentazione, da inizio anno le vetture diesel rappresentano il 49,2%, quelle a benzina il 45,9%, ibride ed elettriche il 5%.

Regno Unito

L’impatto dell’abbassamento dei livelli di fiducia dei consumatori e delle imprese continua a rivelarsi sfavorevole e il mercato UK per il settimo mese consecutivo segna un risultato negativo: le 158.192 unità contro le 180.168 dell’ottobre 2016 significano un -12,2%.

Questa tendenza si riflette anche sul cumulato che continua a perdere volumi, con 2.224.603 vendite contro 2.330.663 del gennaio-ottobre 2016 (-4,6%).

Il calo del mese proviene da tutti i canali, che flettono a doppia cifra: a perdere di più sono le società (-26,8%), seguite da flotte (-13%) e da privati (-10,1%) che, perdendo meno del mercato, aumentano la quota dell’1%,, arrivando al 44,2%.

Da un’analisi per alimentazione, si evince che il calo riguarda soprattutto le vetture diesel, che, con 62.349 unità continuano a soffrire e a ottobre perdono quasi il 30%, a fronte di un +2,7% della benzina e +36,9% delle alimentazioni a basso impatto ambientale, che superano il 5% di quota di mercato.

In Gran Bretagna molte Case con le loro Reti stanno sostenendo le vendite con fortissime promozioni e condizioni economiche di ritiro, a prezzo predeterminato.

La SMMT, l’Associazione inglese dell’industria automotive SMMT, stima una chiusura d’anno a 2,565 milioni di unità (-4,7%).

I commenti delle Associazioni

«Il ritorno del segno positivo – afferma Gianmarco Giorda, Direttore di Anfia – dopo il calo riportato a settembre, conferma l’andamento altalenante del mercato europeo: i maggiori Paesi sono in crescita, anche con rialzi a doppia cifra e con l’eccezione del Regno Unito, al settimo mese consecutivo in flessione. Dopo la crescita dell’8,2% nel primo trimestre 2017, il mercato europeo ha registrato un rallentamento ad aprile-giugno, quasi dimezzando la crescita nella prima metà dell’anno (+4,6)%. Nel terzo trimestre, le nuove immatricolazioni sono aumentate dell’1,3%. E nel secondo trimestre, la quota di veicoli diesel ha mostrato un calo importante in alcuni dei principali mercati, come Germania, Regno Unito e Francia: la rapidità di questi cambiamenti mette a dura prova la capacità di adattamento del settore, generando squilibri nel mix della produzione ed eccessi di stock. Per l’anno in corso le stime parlano di volumi di immatricolazioni attorno a 15,5 milioni di unità nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA, pari un incremento del 2,4%».

«L’Italia, nonostante i buoni risultati, è alle prese con un rinnovamento del parco circolante che procede ancora troppo lentamente – ha dichiarato Romano Valente, Direttore Generale dell’Unrae – Secondo un’analisi del nostro Centro Studi e Statistiche, la velocità di uscita dal parco delle vetture più vecchie è troppo lenta: 32 anni per smaltire tutte le vetture ante Direttiva Euro, 25 anni per eliminare tutte le Euro1 e 10 anni per le Euro2. L’Unrae chiede ai Decisori locali e nazionali provvedimenti idonei a conseguire la sostituzione dei veicoli obsoleti, meno sicuri e più inquinanti. In particolare, raccomandiamo interventi strutturali, leve fiscali funzionali, in ottica di neutralità tecnologica, cioè che premino senza discriminazioni qualunque tecnologia consenta l’obiettivo di emissioni ridotte, includendo, quindi, anche le motorizzazioni Euro6».

«L’incremento di Francia e Spagna – rileva Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – insieme al miglior risultato medio complessivo di questo secondo semestre, determina un’armonizzazione dei valori europei con quelli del nostro Paese. L’Italia rimane comunque il mercato più dinamico tra i principali Paesi Ue, ma non dobbiamo scordare che il 18% delle targhe di ottobre provengono da KM0 e il canale privati, il più importante per il mercato, perde nei primi dieci mesi di quest’anno il 5,6%. Per capire come finirà il 2017, occorre attendere le decisioni di Governo e Parlamento sul superammortamento degli autoveicoli: se terminerà il 31 dicembre, ci sarà una corsa delle aziende all’acquisto, mentre se verrà prorogato, magari in misura ridotta, questo fenomeno potrebbe essere attenuato. Ad ogni modo, per andare sul sicuro, il messaggio alle partite IVA è di acquistare ora per usufruire, senza sorprese, di benefici fiscali davvero eccezionali».

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