• 6 Dicembre 2025 4:01

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Mercato auto Ue in crescita, luglio segna la ripresa dopo mesi di incertezze

Ago 29, 2025

Dopo mesi di alti e bassi, luglio porta finalmente una boccata d’ossigeno al mercato auto Ue con 1.085.356 immatricolazioni e un +5,9% rispetto a luglio 2024. Meglio però non esagerare con gli entusiasmi, infatti il recupero è solo parziale: se guardiamo ai livelli pre-Covid, restiamo ancora sotto di 18,4% sul mese e di 19% sul cumulato. Insomma, il segno più c’è, ma la festa è rimandata. Nei primi sette mesi del 2025 il mercato è praticamente fermo sugli stessi numeri dell’anno scorso: 7.900.877 auto contro 7.904.412 del 2024, tuttavia a fare davvero la differenza sono i singoli Paesi, con risultati molto diversi tra loro.

I cinque maggiori mercati

A luglio la Spagna domina con un +17,1%, seguita dalla Germania con +11,1%, male invece Regno Unito (-5,0%), Italia (-5,1%) e soprattutto Francia, in calo del 7,7%. Guardando ai primi sette mesi:

Spagna +14,3%;
Regno Unito +2,4%;
Germania -2,5%;
Italia -3,7%;
Francia -7,9%.

L’Italia a luglio guadagna la terza posizione per volume di immatricolazioni tra i cinque Paesi, ma resta lontana dai migliori e con una crescita elettrica che definire lenta è un eufemismo.

L’Italia non decolla nell’elettrico

Il vero problema sono le auto ricaricabili (BEV e PHEV), avendo la nostra penisola toccato appena il 12,3% di quota a luglio, tra il 4,9% di elettriche pure (BEV) e il 7,4% di ibride plug-in (PHEV). Confrontiamola con gli altri Paesi:

Germania: 28,7% (BEV 18,4%, PHEV 10,3%);
Regno Unito: 33,8% (BEV 21,3%, PHEV 12,5%);
Francia: 24,0% (BEV 16,8%, PHEV 7,2%);
Spagna: 21,3% (BEV 8,8%, PHEV 12,5%).

E in tutta Europa? Le ECV raggiungono il 27,5% di quota, con le BEV al 17,2% e le PHEV al 10,3%, e l’Italia è praticamente 4 volte sotto la media europea nelle elettriche pure – 4,9% contro 18,7% – e la situazione peggiora, infatti dodici mesi fa lo scarto era di 11,6 punti, contro i 13,8 attuali.

Le mosse dell’Europa

La Commissione Europea ha avviato due consultazioni pubbliche: sulle emissioni CO2 fino al 10 ottobre, per rivedere gli standard dei veicoli leggeri, e sui veicoli aziendali a zero emissioni fino all’8 settembre, votata a introdurre obiettivi nazionali e incentivi fiscali. Il 12 settembre ripartirà anche il dialogo strategico Ue sul futuro dell’automotive, mentre Acea e Clepa chiedono a Bruxelles di rallentare la corsa alle emissioni zero, bilanciando ambiente e competitività industriale.

Italia, infrastrutture e incentivi: doppio ritardo

Secondo Andrea Cardinali (Unrae), l’Italia rischia di restare tagliata fuori:

“L’Italia deve colmare il gap che ci separa dall’Europa sulla mobilità elettrica: oggi la quota di BEV è quasi quattro volte inferiore alla media degli altri Paesi, e il ritardo nell’attivazione degli incentivi sta anche congelando il mercato”

Al 30 giugno 2025, il Belpaese è sedicesimo in Europa per punti di ricarica con 13,2 ogni 100 km contro una media di 19,5 e i costi di ricarica restano tra i più alti. Il direttore generale dell’associazione chiede una fiscalità aziendale più favorevole e incentivi semplici, senza paletti che riducono i modelli agevolabili, poiché senza stimoli economici e colonnine diffuse, la transizione ecologica resta una bella favola.

Luglio racconta di un mercato europeo in grado di crescere e un’Italia ferma al palo. Se non arrivano incentivi chiari, infrastrutture e una strategia seria, il divario con il resto d’Europa continuerà a ingrandirsi e quando anche la Spagna ti supera sull’elettrico, forse è il momento di chiedersi se non sia ora di cambiare marcia.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close