MILANO – L’elezione in Olanda e le comunicazioni della Federal Reserve sul probabile aumento dei tassi sono i due appuntamenti chiave della giornata economico-finanzaria. L’esito della consultazione nei Paesi Bassi – secondo gli analisti – non spaventa in sè stessa quanto più per il possibile effetto a catena su altri Paesi, primi fra tutti Francia e Italia, mentre sul fronte Usa sembra da escludere un nuovo rinvio da parte della Banca Centrale Usa, dopo i segnali incoraggianti arrivati dall’economia americana.
Le Borse europee aprono intanto in cauto rialzo: Piazza Affari guadagna lo 0,23%, Londra cresce dello 0,2%, mentre Francoforte e Parigi oscillano intorno alla parità. Chiusura in moderato ribasso per la Borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei che termina gli scambi in calo dello 0,16% a 19.577,38 punti. A Piazza Affari oggi si guarda con attenzione a Leonardo, che presenterà il nuvo piano industriale, e Generali che presenterà i conti 2016. In forte calo Ferragamo, dopo i risultati comunicati ieri.
Spread poco mosso in apertura.Il differenziale tra il Btp a dieci anni e l’omologo Bund tedesco viaggia poco sotto i 190 punti base in avvio di giornata (189,1 punti base), mentre il rendimento del bond decennale italiano si attesta al 2,337%. Euro in rialzo sul dollaro all’apertura dei mercati valutari. La moneta unica europea viene scambiata a 1,0629 dollari, rispetto alla quotazione di 1,0608 fatta registrare ieri. L’euro si rafforza anche sulla moneta giapponese: viene scambiata a 121,84 yen, in rialzo rispetto ai 121,70 della quotazione precedente. Sempre sul fronte valutario si registra la posizone del premier Li Keqiang, che incontrando la stampa a chiusura del Congresso nazionale del popolo ha detto che la Cina “non punta a svalutare lo yuan per sostenere il suo export” e spinge, al contrario, per un tasso di cambio “generalmente stabile”.
Nell’agenda macroeconomica di oggi, l’aggiornamento su fabbisogno e debito comunicato dalla Banca d’Italia, i dati Istat sull’inflazione a febbraio e quelli sul commercio al dettaglio relativi al mese di gennaio. In Francia i prezzi salgono a febbraio dello 0,1% rispetto al mese precedente, e dell’1,2% su base annua.
In mattinata atteso anche il tasso di disoccupazione britannico mentre Eurostat diffonderà le stime sull’occupazione relative al quarto trimestre. Nel pomeriggio in arrivo dagli Usa i dati su inflazione e vendite al dettaglio. In flessione intanto la produzione industriale giapponese a gennaio, con un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente e un aumento del 3,7% su base annua. La rilevazione è stata comunque rivista al rialzo rispetto alla stima preliminare, pari a un -0,8% mensile e a un +3,2% annuo.
Sul fronte delle materie prime torna a salire il petrolio. Il greggio Wti del Texas avanza così del 2,4% a 48,87 dollari al barile mentre il Brent guadagna dell’1,7% a 51,76 dollari. In risalita anche l’oro. Il metallo con consegna immediata sale dello 0,3% a 1203 dollari l’oncia