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Mercati europei positivi in chiusura, il Pil britannico tiene dopo Brexit

Ott 27, 2016

MILANO – Ore 10:30. I listini europei migliorano dopo l’avvio debole vissuto in scia a alla giornata incerta delle Piazze asiatiche, con i risultati trimestrali delle grandi compagnie d’Europa e d’Oriente poco brillanti. Milano si rafforza a +0,6%, con le buone performance di Fca e di Mps. Francoforte e Londra aggiungono mezzo punto percentuale, Parigi lo 0,4%. Tra le grandi società internazionali, spicca la trimestrale di Deutsche Bank che è tornata sorprendentemente al profitto dopo mesi difficili tra scandali e dubbi sulla tenuta dei conti. Male invece Samsung, con utili in picchiata del 17% sui problemi per il Galaxy Note 7.

Sui mercati, spiegano nelle sale operative, prevale in questa fase la cautela in vista degli appuntamenti americani delle prossime due settimane: la Federal Reserve non dovrebbe toccare il costo del denaro, anche se un rialzo dei tassi è ormai dato per certo entro la fine dell’anno, mentre la corsa alla Casa Bianca dovrebbe riuscire a contenere lo spauracchio Donald Trump. Sullo sfondo restano le incertezze legate al comparto energetico: ieri il petrolio Wti è tornato a trattare sotto 50 dollari al barile, dopo che le prime crepe nell’accordo Opec sul taglio della produzione sono emerse in tutta visibilità. Un supporto è arrivato dal calo inatteso delle scorte Usa, ma restano i dubbi sulla capacità dell’Arabia Saudita di orientare le scelte dei Paesi del cartello e dei suoi “vicini” come la Russia.

L’agenda macroeconomica di giornata incassa il calo della fiducia dei consumatori in Italia, mentre recupera quella delle imprese, in attesa dell’andamento delle retribuzioni contrattuali di settembre. Attesa per la dinamica del Pil della Gran Bretagna nel terzo trimestre, dunque con l’effetto-Brexit incluso, mentre dagli Usa arrivano le richieste di sussidi per la disoccupazione e gli ordinativi di beni durevoli.

Il dollaro è tornato a rafforzarsi dopo i dati positivi sulla vendita di case e il Pmi dei servizi in crescita. In mattinata, però, l’euro si è sostanzialmente stabilizzato: la moneta unica europea è scambiata a 1,0911 dollari (1,0908 la quotazione di ieri alla chiusura di Wall street) e 114,06 sullo yen. Rispetto alla sterlina l’euro è scambiato a 0,89278. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi segna poco meno di 140 punti base, con il decennale italiano che offre l’1,46% di rendimento.

In mattinata, la Borsa di Tokyo ha terminato le contrattazioni in calo, dopo le indicazioni deludenti della Apple nel settore tecnologia, e l’instabilità del dollaro che sconta le incertezze sui tassi di interesse negli Usa: l’indice Nikkei mostra un calo dello 0,32% a quota 17.336.42, perdendo 55 punti. Lo yen è ancora stabile nei confronti del dollaro, sopra quota 104,50 con gli investitori che puntano nuovamente a un rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti entro fine anno. Chiusura mista ieri per Wall Street con l’indice Dow Jones che ha guadagnato lo 0,17% a 18.199 punti, il Nasdaq in calo dello 0,63% a 5.250 e lo S&P 500 che ha ceduto lo 0,17% a 2.139. Protagonista Tesla, che è stata capace a sorpresa di tornare in utile nel trimestre.

Oggi il petrolio si è mosso in leggero rialzo sui mercati Asiatici. Il Wti, referente americano del greggio, ha toccato i 49,24 dollari al barile. Il barile di Brent, referente europeo del petrolio, è tornato sopra i 50 dollari a barile.

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