MILANO – Ore 10:20. Borse deboli in attesa della riunione di politica monetaria della Bce, dalla quale gli analisti di Unicredit non si attendono nuove indicazioni sul livello dei tassi o su prossime mosse a venire. Visti gli aggiornamenti macroeconomici sulla crescita in stabilizzazione – per quanto a livelli bassi – gli esperti non vedono la necessità per il Governing council di Francoforte di modificare la propria posizione circa i rischi al ribasso che, disse la Bce a dicembre, sono in un certo qual modo “meno pronunciati” negli ultimi tempi. L’attenzione dei mercati finanziari si sposta piuttosto sulla revisione strategica del ruolo della Banca centrale: l’aspettativa è che la presidente Christine Lagarde indichi una data per la revisione e i punti che saranno toccati dal processo. Questa è la prima riunione a cui partecipano i nuovi membri del comitato esecutivo, Isabel Schnabel e l’italiano Fabio Panetta.
L’euro è piatto in attesa di queste novità: il cambio euro/dollaro, che ieri si è indebolito ulteriormente (mantenendosi in un range abbastanza stretto in area 1,10), si muove in leggero calo dello 0,02% a 1,1088.
Le Borse sono deboli, preoccupate anche dall’evoluzione della situazione sanitaria in Cina. Il coronavirus evoca l’incubo di una nuova Sars e si è già diffuso negli Usa, in Thailandia, Giappone, Corea del Sud e Taiwan. L’Oms si riunisce oggi per decidere se proclamare un’emergenza sanitaria globale. Dopo le prime battute, Londra cede lo 0,4% mentre Francoforte lima lo 0,65% e Parigi lo 0,3%. Discorso diverso per la Borsa di Milano con l’indice Ftse Mib che riesce a salire dello 0,6%, beneficiando della distensione sul lato spread dopo i timori per la tenuta politica del governo. Si tratta anche di un recupero fisiologico dopo i recenti cali. Su Piazza Affari si registra la fiammata di Stm dopo i conti trimestrali e previsioni di ricavi a 12 miliardi di dollari nel medio termine.Dopo la chiusura piatta di Wall Street di ieri sera, questa mattina la Borsa di Tokyo ha terminato in forte ribasso preoccupata per la diffusione del virus: al termine delle contrattazioni l’indice Nikkei dei titoli guida è sceso dello 0,98% a 23.795,44 punti e l’indice Topix ha perso lo 0,78% a 1.730,50 punti. Ancor più forte le ripercussioni della paura cinese sulle Borse della prima economia asiatica: Shanghai ha perso il 2,8%, Hong Kong ha lasciato sul terreno l’1,9%. In calo dell’1% lo yuan.
Continua intanto il World Economic Forum di Davos ma la prevista partecipazione del presidente del consiglio italiano, Giuseppe Conte, è annullata per preparare il Consiglio dei Ministri di questa sera e per incontri politici, all’indomani del passo indietro da capo politico del Movimento 5 Stelle da parte di Luigi Di Maio. Un evento, ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, proprio da Davos, che “non cambia nulla” nell’assetto e nella stabilità del governo. Lo spread tra Btp e Bund è sceso rispetto alla vigilia e si attesta in area 157 punti base.
Infine, è in deciso calo il prezzo del petrolio nel giorno della pubblicazione delle scorte Usa: il contratto consegna marzo sul Brent del Mare del nNord perde l’1,2% a 62,45 dollari al barile e il contratto di pari scadenza sul Wti cede l’1,48% a 55,9 dollari al barile.